Relazione annuale del sindaco: un fallimento annunciato

 Il giudizio che il MoVimento 5 stelle dà della relazione annuale della giunta Fanfani, lo diciamo chiaramente, è fortemente negativo. L’unico dato che non ci sentiamo di contestare è che la situazione economica generale non aiuta ad amministrare la città. Ma è pur vero che nelle difficoltà emergono i valori, si possono sviluppare delle opportunità che bisogna essere bravi a far nascere e quindi cogliere. Viceversa questa giunta si è distinta per il basso profilo ed ha assunto la mediocrità gestionale come valore di riferimento. Per definire il fallimento basta leggere il primo paragrafo della relazione per individuare quanto vuota, retorica e priva di contenuto sia stata l’ultima esperienza amministrativa di chi è al governo della città. Si citano “azioni di sostegno all’economia locale” senza essere in grado di indicarne nemmeno una, si parla un fantomatico sostegno e promozione al turismo che a noi, ma anche agli operatori del settore, convocati in una riunione aperta della commissione bilancio, non risulta pervenuto. Andiamo per gradi, partiamo dai principi basilari che dovrebbero consentire la partecipazione delle varie forze politiche alla vita amministrativa del comune, nel corso di questi mesi abbiamo avvertito un forte deficit: quello democratico. Presidenza del consiglio comunale ad appannaggio della maggioranza, così come quella di tutte le commissioni consiliari, riunioni di consiglio molto dilatate nel tempo ed in cui il partito che sostiene la giunta, il PD, ha ripetutamente abbandonato i lavori dell’aula non consentendo lo svolgimento regolare dei lavori. Nessun atto di giunta, salvo quelli in cui era presente un obbligo di legge, sono passati, non diciamo in consiglio, ma almeno in commissione, a testimonianza della assoluta chiusura verso qualsiasi contributo che avrebbe potuto migliorare o rafforzare le tesi sostenute dalla giunta.

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ADDIO A EQUITALIA? SI PUO’ FARE

 

Il nostro gruppo ha portato in Commissione Bilancio la proposta di tornare alla gestione diretta della riscossione dei tributi, mettendo la parola fine al rapporto con Equitalia. Abbiamo registrato l’interesse della Commissione e quindi ad approfondire in sede tecnica una scelta politica che riteniamo assolutamente necessaria.

L’Amministrazione comunale ha una conoscenza del contesto socio economico locale assolutamente non paragonabile a quello di Equitalia. In una fase di difficilissima crisi economica, è necessaria una capacità di valutazione e di analisi del singoli casi. C’è una notevole differenza tra chi non vuole e chi non può pagare. Un organismo burocratico, lontano dalla gente e dal territorio, non è certo in grado di fare questa differenza. Un Comune si.

Inoltre il ritorno in gestione diretta, consentirebbe all’amministrazione locale di “risparmiare” quanto dovuto a Equitalia e di avere immediatamente a disposizione, contrariamente a quanto accade oggi, le somme recuperare.

A nostro parere, quindi, si può dire addio a Equitalia e aprire una fase nuova nell’interesse dei cittadini e del Comune.

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Cittadini con l’elmetto 16 – Il consiglio comunale visto da noi

Si parla del’ultimo consiglio comunale, in cui, per l’ennesima volta, il PD ha fatto mancare il numero legale dopo la pausa pranzo per cui gli atti d’indirizzo non sono stati discussi. Abbiamo presentatao due interrogazioni sugli asili nido e sulle nuove linee guida europee che fanno divieto dell’incenerimento dei rifiuti. In ultimo si aparla di TIA2, nuova tassa sui rifiuti e di regolamento di affidamento di incarichi professionali sotto i 100.000 euro

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Fanfani, il diritto all’educazione non si tocca!

 Constatiamo l’intenzione della giunta comunale di esternalizzare alcune sezioni dei nidi Cucciolo e Modesta Rossi di Pescaiola e, forse, anche dei nidi Cesti o Masaccio. Ritenendo questa scelta, da parte dell’Amministrazione Comunale, un errore grave, frutto di una politica sbagliata che influirà negativamente sui bambini che frequentano gli asili, sottoposti ad una inevitabile maggior turnazione degli insegnanti e sui lavoratori che vedranno precarizzato il proprio lavoro. Inoltre, come rilevano alcune sigle sindacali, grossi svantaggi ci sarebbero poi dal punto di vista retributivo perché nel privato sociale i lavoratori pur essendo assunti a tempo indeterminato, vengono pagati solo nei mesi in cui il servizio è attivo e con retribuzioni nettamente inferiori a quelle del datore di lavoro pubblico. Oltre a tutto ciò nutriamo forti dubbi sul mantenimento delle stesse ore di formazione, per il personale delle cooperative, come invece accade oggi per gli insegnanti comunali. L’amministrazione si trincera dietro la “foglia di fico” dell’impossibilità di procedere a nuove assunzioni stabilito dal decreto-legge n. 78 del 2010 che pone un limite del 20 per cento della spesa corrispondente alle cessazioni verificatesi nell’anno 2010. Una nostra interrogazione comunale, esposta nell’ultima assise, a firma Daniele Farsetti, ha però fatto notare come questo vincolo non sussista in base alla sentenza della Corte dei Conti a Sezioni Riunite con la delibera n. 46 del 29 agosto 2011, in maniera chiara e netta ha dichiarato che sono escluse, da tale vincolo, le assunzioni del personale necessario per lo svolgimento di servizi infungibili ed essenziali. L’articolo 1, della legge 12 giugno 1990, n. 146, modificata dalla legge 11 aprile 2000, n. 83, stabilisce che è considerato servizio essenziale,tra gli altri,“assicurare la continuità dei servizi degli asili nido e delle scuole materne”. Anche il parametro della spesa corrente in rapporto alle spese del personale è ben al di sotto del 50% fissato per legge. All’assessore De Robertis, al sindaco a tutta la giunta chiediamo se concordino sul fatto che il diritto costituzionale all’educazione scolastica continuativa non possa essere leso da una distorta interpretazione di una norma meramente economica, il cui significato non doveva certamente essere quello di creare un danno alla parte più debole e meritevole di attenzioni della popolazione italiana e cioè i bambini più piccoli.

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Restitution Day, ecco come abbiamo destinato i fondi

Restitution-Day, missione compiuta! Una bellissima serata di politica, con la P maiuscola, quella che si è svolta lo scorso venerdì 15 giugno in piazza S.Jacopo nell’assordante e più completo silenzio dei media locali. Un modo nuovo per far comprendere che il MoVimento non è solo protesta ma soprattutto proposta, per testimoniare che tra la gente c’è una grande voglia di riappropriarsi della gestione diretta della cosa pubblica, che l’antipolitica va cercata altrove, magari nelle azioni compiute quotidianamente dai partiti a danno della collettività. Un’occasione, più unica che rara nel panorama cittadino ma anche nazionale, in cui una forza politica ha tenuto una propria assemblea in una pubblica piazza proprio a voler simboleggiare la volontà di includere e coinvolgere tutti gli aretini, anche coloro che non si riconoscono nel MoVimento 5 stelle. Si è parlato delle azioni intraprese all’interno del consiglio comunale, di quelle da mettere in cantiere, prima tra tutte la lotta all’inceneritore, anche quello già esistente. Al termine del dibattito in maniera assolutamente trasparente e partecipata, per alzata di mano, tra le proposte giunte nelle settimane precedenti, è stata destinata la somma accantonata con i gettoni di presenza accumulati dai due consiglieri comunali Lucio Bianchi e Daniele Farsetti.La cifra in oggetto, mille euro, che nello spirito della manifestazione doveva tornare nella disponibilità della città, è stata assegnata in parti uguali a due associazioni di volontariato: lo “Scudo di Pan” che si occupa di tutela degli animali abbadonati e alla “Tribù dei Nasi Rossi” che invece opera all’interno dell’ospedale S.Donato cercando di portare un sorriso ai piccoli malati.

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Comunicato CISL sull’inceneritore, quando tacere è meglio che aprir bocca

Che la CISL faccia il suo è giusto ma deve smettere di sparare castronerie o farsi strumentalizzare dai poteri politici oppure semplicemente informarsi prima di enunciare. Analizziamo il loro comunicato:

Dicono che se “dovessimo raggiungere l’obiettivo del 50-60% di differenziata, oggi ferma a poco più del 30%”. Ma questi della CISL conoscono le leggi europee o le vogliono fare da soli all’italiana? Siamo obbligati entro quest’anno ad avere il 65%, non il 50/60… Questi sono numeri da lotteria o da malinformati! E visto che non lo abbiamo raggiunto paghiamo già una ecomulta.

Ancora, aggiungono “E va anche detto, senza timore, che spingere la raccolta porta a porta, ha dei costi eccessivi e poco sostenibili e che questa poi va bene per aree come il centro storico non certo per il resto delle altre zone urbane”.

A San Francisco che ha 1mln di abitanti fanno la PaP ormai da anni. Chi c’è, mago Merlino come sindaco? In tutto il mondo, chi è all’avanguardia adotta questo sistema ma a quanto pare alla CISL piace vivere con le abitudini del Medioevo.

A proposito dei costi della PaP: vogliamo andare a sentire i cittadini di Capannori per sapere quanto si lamentano? È ovvio che inizialmente sia un po’ più cara, ma poi con la diffusione i prezzi calano, anche un linguista lo capisce. I cellulari, ad esempio, costavano molto 10 anni fa, oggi se ne trovano a poche decine di euro. Inoltre basterebbe basarsi su una tariffa puntuale per ridurre i costi, per non parlare del fatto che quanto finora rubatoci con i Cip6 di Enel e la quota fissa di Nuove Acque si dovrebbe riuscire ad ammortizzare il leggero aumento di costo iniziale.

Aggiungiamo che se di costi vogliamo parlare si dica anche che questo enorme sputa-fumo ci costerà (in bolletta a noi aretini) 120 milioni di euro, vi sembrano poca cosa? Inoltre vogliamo conteggiare anche i danni economici, ambientali e sanitari collaterali da incenerimento?

Continuano nel loro articolo disarticolato e vogliono “ragionare” di numeri. Parlano di 200.000 mila tonnellate. Ma si rendono conto che andremo a incenerire anche i rifiuti di Siena e Grosseto in quanto l’inceneritore è contenuto in un Piano interprovinciale? Dati alla mano: Provincia di Grosseto produce 157.705,39 t/a e la Provincia di Siena ne fa 179.904,88 t/a. Fate voi il totale…

Non la finiscono ed entrano anche nel merito della salubrità. Personalmente vorrei sapere un parere medico piuttosto che di un tecnico CISL. E i pareri di medici quali quelli dell’Emilia Romagna, piuttosto che Montanari oppure il nostro medico di zona Menchetti denunciano le problematiche di salute causate da questi eco-mostri, tra cui l’inversione di formula… Approfondite anche questo. Di seguito un sito dove reperire informazioni sulle nanoparticelle con tanto di commento dei medici di ISDE: http://www.nanodiagnostics.it/Caso.aspx?ID=13.

Parlano dei controlli ARPAT ed è di oggi 14 giugno 2012 la notizia che: “Su proposta di Arpat, la Provincia di Arezzo ha emesso un procedimento di diffida che prevede la sospensione dell’attività, ovvero la cessazione del conferimento dei rifiuti, in attesa dell’adozione di adeguate misure per il ripristino della piena funzionalità dell’impianto di San Zeno”. Non vogliamo entrare nel merito della capacità effettiva di Arpat di produrre risultati esaustivi…

Infine l’ultimo paragrafo, il più bello: concludono dicendo che “è bene non abbandonare la raccolta differenziata”. Ma perché, ad Arezzo, visti i risultati, è stata mai stimolata? Questa è chiara retorica con l’aggiunta che “da sola non basta a risolvere il problema rifiuti perché di problema si tratta”. Infatti, non a caso nella legge europea sulla corretta gestione dei rifiuti al primo posto c’è la riduzione poi il riuso, a seguire il recupero e solo all’ultimo posto lo smaltimento.

Proseguono nelle loro elucubrazioni: “Semmai dalla civiltà prendiamo ciò che di buono mette a disposizione come le nuove tecnologie in grado di rispettare non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini che è la cosa che sta più a cuore. Senza poi tralasciare il fattore economico che deriverebbe da una corretta politica di smaltimento e che ne beneficerebbe l’intera collettività”. Li informiamo, nel caso non lo sapessero, che le nuove tecnologie di cui parlano esistono già si chiamano TMB & co. Esiste un esempio fantastico a Vedelago e il Comune da questa gestione potrebbe ricavare introiti visto che potrebbe rivendere i materiali-post consumo invece di bruciarli.

Infine, dato che la CISL si dovrebbe occupare di lavoro, ha fatto un conto di quanti nuovi impieghi si creerebbero dalla raccolta PaP e quanti nell’indotto di una filiera del riciclo?

Occupatevi di difendere i diritti dei lavoratori per favore…

 

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Restitution day, 1.000 euro che tornano ai cittadini

 Il MoVimento 5 stelle di Arezzo organizza venerdì 15 giugno alle ore 21 in Piazza S.Jacopo il “Restitution Day” ovvero cosa il MoVimento ha fatto in quest’anno di presenza in consiglio comunale e come devolvere, in opere di pubblica utilità, i 1.000 euro che i due consiglieri Lucio Bianchi e Daniele Farsetti hanno accantonato, provenienti dai gettoni di presenza,  nel corso di questa prima annualità di attività consiliare.
Il MoVimento 5 stelle sceglie una pubblica piazza, all’aperto, per simboleggiare la massima trasparenza, l’apertura e la voglia di inclusione di tutti i cittadini, anche quelli che non si riconoscono nel M5S, nella destinazione di questi fondi. Chi sarà presente potrà votare per alzata di mano le proposte giunte dando un senso concreto a quella democrazia diretta di cui il MoVimento è convinto promotore. 

 

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Rossi, sull’ambiente nessuna idea ma solo ideologia

Il MoVimento 5 Stelle Toscana intende porre all’attenzione della pubblica opinione le singolari affermazioni del governatore Enrico Rossi, rilasciate a margine di “TerraFutura”. Secondo le dichiarazioni di Rossi esiste un ambientalismo cattivo “di destra” che, citando le parole del governatore, persegue “un’ecologia antimodernista, nemica dello sviluppo, ovvero coloro i quali sono contrari alla TAV ed agli inceneritori”. A questo punto il MoVimento 5 Stelle toscano si chiede perché Rossi voglia confinare tematiche, come quelle ambientali, che nulla hanno di ideologico ma richiedono semplicemente scelte tecniche che vadano nella direzione della ricerca del bene comune, entro steccati ideologici del secolo scorso quali destra e sinistra? Perché la vuole “buttare in politica”? La nostra convinzione è che in realtà con questo stratagemma la giunta Rossi voglia eludere l’approfondimento, il dibattito pubblico, la comparazione tra le varie possibilità che possono essere adottate alla ricerca della soluzione semplicemente migliore. Alimentare un clima di scontro, da curva calcistica, su questi temi non ci sembra costruttivo e crediamo sia fortemente penalizzante in primo luogo per i cittadini. La nostra convinzione è che incenerire le materie prime presenti nei rifiuti o meglio, come dovrebbero essere correttamente chiamati, nei “materiali post uso” sia semplicemente sbagliato sotto ogni profilo: economico, ambientale e sanitario. Sempre Enrico Rossi a “TerraFutura” ha parlato di “ambientalismo strategico” che non dica no all’alta velocità e agli inceneritori. Ma quali interessi ci sono dietro a questa frase? Qual’ è il giro di affari dietro al business dei rifiuti? E’ un caso che l’ex assessore regionale Agostino Fragai (PD) una volta terminato il suo mandato amministrativo sia passato ad NSE, l’azienda produttrice del pirogassificatore di Castelfranco di Sotto, con richieste in regione, da parte dell’azienda, di installazione di questi impianti?
Se siamo giunti a questo livello retorico significa che l’opinione pubblica, anche quella toscana, comincia a capire che i dogmi calati dal PD sempre più spesso suonano come parole vacue, prive di contenuti. Per cercare di trattenere gli elettori in fuga si rispolverano i vecchi arnesi della contrapposizione ideologica. La crescita, anche nella nostra regione, del MoVimento 5 Stelle testimonia tangibilmente che questi meccanismi sono ormai superati e sconfitti dalla storia.

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Fanfani Sindaco part time?

E’ legittimo che il primo cittadino di una città importante, di circa centomila abitanti, come è Arezzo possa permettersi il lusso di fare il proprio lavoro, quello per cui ha chiesto il voto, quello di sindaco ovviamente, solo part-time? Il 5 giugno, leggendo l’intervista rilasciata da Giuseppe Fanfani al quotidiano “la Nazione”, scopriamo che per sovrintendere alla crisi politica della propria maggioranza, di cui è il principale responsabile, ha dovuto tralasciare l’attività forense e quindi in questi ultimi giorni ha avuto poco tempo su come redistribuire le deleghe degli assessori dimissionari in quanto impegnato, appunto, con il proprio studio legale. Noi ingenui che credevamo che fare il sindaco fosse un’attività a tempo pieno. I cittadini prima delle elezioni erano stati avvisati di questo impegno a regime ridotto del loro primo cittadino? A noi non risulta. Per quanto ci riguarda trattasi dell’enesima mistificazione elettorale perpetrata ai danni degli ignari elettori. Una città in piena crisi economica, in cui la gestione della cosa pubblica si è rivelata mediocre e votata al ribasso, priva di quella capacità progettuale indispensabile in tempi difficili, come quelli che stiamo attraversando, è sostenibile che il sindaco, peraltro ben remunerato, possa dedicare a questo compito solo parte del proprio tempo?

Noi crediamo di no ed invitiamo il sindaco Fanfani ad “auto ridursi” il proprio emolumento in rapporto al tempo sottratto alla propria carica istituzionale.

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