Aerre, l’informazione di regime e delle cooperative, (pagata da noi) non lascia, raddoppia!

Nell’ultima seduta di consiglio comunale abbiamo presentato un’interrogazione urgente, a risposta orale, a firma Daniele Farsetti, sui costi ed i contenuti della rivista Aerre. Il mensile in oggetto, con una tiratura media di circa 20.000 copie, dovrebbe svolgere il ruolo di informazione istitituzionale da parte del Comune di Arezzo. In realtà è sempre stato l’house organ di chi si è succeduto al governo della città. Megafono delle mirabolanti imprese della giunta Fanfani e delle partecipate del Comune. Singolare che l’allora minoranza di sinistra fece fuoco e fiamme, ai tempi della giunta Lucherini, fino ad arrivare alla sua chiusura. Una volta ritornati al comando di palazzo Cavallo i nostri “prodi” comunicatori democratici hanno subito ritenuto indispensabile riaprire il ministero della propaganda su carta patinata. Il 9 luglio scorso, annunciato da un raffinato opuscolo patinato, si è presentato alla città anche il portale web della testata. Gli ingenui che avessero pensato che quest’ultimo andasse a sostituire la rivista cartacea dovranno subire l’ennesima doccia fredda: Aerre non lascia, raddoppia! L’ultimo numero ha visto però un altro clamoroso episodio: nell’organo d’informazione del Comune una organizzazione privata, tra l’altro concessionaria di servizi da parte del comune stesso, la Lega delle cooperative, ha pubblicato un articolo in cui si critica, ai limiti dell’offesa, quelle forze politiche che ritengono sbagliato esternalizzare le sezioni degli asili nido i cui appalti, guardacaso, sono stati affidati a delle cooperative. Se non è conflitto d’interessi questo! Da quando un privato, non eletto da nessuno, può permettersi di definire strumentali le contestazioni che le opposizioni muovono alla giunta in un organo d’informazione pagato da tutti e che dovrebbe semplicemente fornire informazioni ?  Va però detto che il sindaco Fanfani, rispondendo all’interrogazione, ha ammesso l’errore e consentirà la possibilità di replica a tutte quelle voci dissonanti che non hanno avuto modo di farlo nel numero in oggetto. Di seguito il testo completo dell’interrogazione:

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RIFLESSIONI IDRICHE… NELLA CALURA D’ESTATE

La triste verità è che sono le istituzioni, nel loro senso di “socialmente riconosciute”, che per prime non rispettano le regole che ci siamo dati per poter vivere insieme in una società. Questo l’ho sperimentato sulla mia pelle di cittadino prestato alla politica. In sunto, dopo aver preso visione al registro delle imprese alla CCIAA di un verbale del Cda di Nuove Acque spa, ne chiedo copia per sapere di cosa si è discusso visto che gli argomenti erano interessanti per i cittadini tutti. Trascorso un mese l’art. 328 del Codice Penale dice che per omissione di atti d’ufficio si rischia fino ad un anno di galera. Dopo 35 giorni dalla notifica mi dirigo presso gli uffici di Nuove Acque per ritirare di persona il suddetto verbale e mi viene risposto picche… Decido di procedere per le vie legali.   Ad ogni modo, vi pare normale che un Consigliere Comunale, che non solo ha la facoltà ma anche il diritto di poter leggere un atto pubblico, debba fare ricorso al TAR per conoscere il contenuto di un documento riguardante l’amministrazione di un servizio come l’acqua? L’attuale presidente di Nuove Acque spa è stato nominato direttamente dal Comune in tutela dei diritti della parte pubblica, alla quale deve soprattutto rendere conto. E se non ha nulla da nascondere sarebbe bene per la sua immagine e quella di tutta l’Amministrazione comunale che quel documento venga fuori, alla luce del sole in brevissimo tempo.

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Restitution Day M5S Arezzo – Il filmato della serata

Una bellissima serata di politica, con la P maiuscola, quella che si è svolta venerdì 15 giugno 2012 in piazza S.Jacopo ad Arezzo nell’assordante e più completo silenzio dei media locali. Un modo nuovo per far comprendere che il MoVimento non è solo protesta ma soprattutto proposta, per testimoniare che tra la gente c’è una grande voglia di riappropriarsi della gestione diretta della cosa pubblica.
Si è parlato delle azioni intraprese all’interno del consiglio comunale, di quelle da mettere in cantiere, prima tra tutte la lotta all’inceneritore, anche quello già esistente. Al termine del dibattito in maniera assolutamente trasparente e partecipata, per alzata di mano, tra le proposte giunte nelle settimane precedenti, è stata destinata la somma accantonata con i gettoni di presenza accumulati dai due consiglieri comunali Lucio Bianchi e Daniele Farsetti.

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Trasporto Pubblico Locale, un altro ATO regionale che “regala” un servizio in monopolio.

Nell’ultimo consiglio comunale è stata ratificata l’adesione economica alla convenzione regionale sul trasporto pubblico locale. Un unico ATO regionale per tutti comuni toscani si occuperà della materia e metterà a gara, di evidenza europea, il trasporto pubblico per i prossimi nove anni. Il MoVimento 5 stelle già l’anno scorso, in fase di adesione preliminare, ha contestato questa scelta. Oggi queste perplessità e questi dubbi se possibile vengono confermati. Innanzitutto andare ad approvare una convenzione sul trasporto pubblico urbano in assenza di un piano urbano della mobilità è un atto sicuramente privo di logica. Si costruiscono parcheggi senza una politica della sosta, si rivede il piano dei trasporti senza una visione complessiva della mobilità, questo è per noi inaccettabile. Il futuro, la modernità non sarà muoversi di più ma paradossalmente stare quanto più fermi, il lavoro i servizi  dovranno venire al nostro domicilio. Questa visione disorganica della mobilità si pone all’opposto di quello che dovrebbe essere un futuro sostenibile.

Con l’approvazione dello schema di convenzione emerge chiaro, come noi avevamo già sottolineato,  che la razionalizzazione della rete, nel caso del trasporto pubblico urbano, è un semplice pretesto. Come confermato nella riunione della commissione trasporti la regione riceve, senza nessuna possibilità di variazione, il progetto proposto da ogni singolo comune. Ci chiediamo quindi dove risiedano le razionalizzazioni a livello cittadino. Già la definizione del servizio come urbano dovrebbe dare l’idea di quanto illogico possa essere farlo condurre a livello regionale.

Ragionamento inverso può essere fatto per il trasporto extraurbano dove una regia regionale ha una sua ragione d’essere. Soprattutto coordinando ed implementando le funzioni gomma/ferro. Ma in questo caso la questione doveva essere impostata ben diversamente senza fare di ogni erba un fascio.

 

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Ripristino del “Prato”, cominciano i lavori ed il comune non ne sa nulla…

A seguito di un nostro accesso diretto agli atti, svolto allo scopo di individuare i costi sostenuti dall’amministrazione per i recenti lavori di manutenzione nel parco comunale del “Prato”, abbiamo appreso con sconcerto che i lavori di ripristino, dopo la recente visita del santo padre, ad opera della Curia vescovile, sono stati avviati senza nessun protocollo d’intesa o quantomeno accordo preventivo scritto attestante la lista dei danni arrecati alla struttura tra le parti in causa: Comune proprietario dell’area e Curia utilizzatrice, appunto, in occasione della visita di papa Benedetto XVI. La norma ed il buon senso vorrebbero, a tutela soprattutto di chi i danni li ha ricevuti, che in via preliminare venisse redatto tale documento allegando un verbale attestante i danni arrecati, si redigesse un computo dei lavori di ripristino e si concordassero le modalità ed i tempi di attuazione. In questo caso nulla di tutto questo è stato fatto, lo stesso Sindaco, nella precedente seduta consiliare, aveva indicato nel prossimo mese di ottobre i termini concordati per l’inizio dei lavori. In estrema sintesi, in questa circostanza, è stato colui che ha provocato il danno, in maniera unilaterale, che ha deciso cosa andava riparato e cosa no.
Considerato che questo modo di procedere riteniamo non rispecchi gli interessi collettivi chiediamo al Sindaco ed alla giunta se:
a) Se ritiene, questo modo di procedere, rispettoso degli accordi intrapresi tra Comune di Arezzo e Curia Vescovile?
b) Se è intenzione di questa amministrazione redigere, ove ancora possibile, un protocollo d’intesa indicante i lavori, i tempi e le modalità da seguire?
c) Come intende cautelarsi per i danni occulti agli impianti, che si dovessero manifestare nel futuro, in assenza di una tale documento?

Questo il testo della nostra interrogazione in merito nell’ultima seduta di consiglio comunale, paradigmatica di come opera Fanfani: debole con i forti e forte con i deboli. La risposta alle nostre domande specifiche? “La visita del Papa è stata un successo, enormi ricadute per il territorio ecc. ecc.”. Il solito disco rotto che non convince più nemmeno lui.

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NUOVE ACQUE, VECCHIE ABITUDINI


 Ma l’acqua non dovrebbe essere trasparente? O meglio, se non lo è significa che non è pura e di impurità in questa vicenda ce ne sono fin troppe. Infatti, Nuove Acque, ormai da anni è il dominus nella città di Arezzo per la somministrazione del bene primario Acqua, propone le tariffe più alte d’Italia e fa pochi investimenti rispetto a qualunque altro Ente al suo livello; questo è anche affermato in uno studio dell’Università LUISS che ci mostra come il loro metodo gestionale del SII non sia tra i migliori esistenti sul mercato, anzi! Ne abbiamo già dette e fatte tante a tal proposito; basti pensare che abbiamo firmato, ottenuto e vinto referendum, abbiamo fatto petizioni al Sindaco, emendamenti allo statuto Comunale, chiesto che il nuovo presidente sia qualcuno del Comitato Acqua Pubblica, abbiamo girato video e svolto campagne informative, ma considerazione zero.

Molti cittadini aspettano ancora risposte, tra quei cittadini ci siamo anche noi. Oltre un mese fa abbiamo chiesto copia del Verbale del CdA di Nuove Acque spa del 28 marzo scorso. In quel verbale si parlava di tre cose principali: 1) il nuovo AD, 2) la campagna “Obbedienza Civile” alla quale stanno aderendo sempre più cittadini sapendo che le legge li tutela, 3) L’ingresso illegittimo di Acea nella società. Inspiegabilmente questo verbale mostrava il primo punto all’ordine del giorno, mentre, gli altri due punti, i più importanti per noi cittadini, erano secretati da pagine bianche con su scritto “Omissis”; parola che, nella riproduzione di un testo e specialmente di un documento amministrativo, avverte che una parte dell’originale è stata secretata. Quindi, in pratica non ci è dato di sapere di cosa hanno parlato e deciso in quella sede e specificatamente, riguardo ai due argomenti sopracitati.

Pertanto, per svolgere al meglio il nostro lavoro di Consiglieri informati sui fatti abbiamo chiesto, legittimamente, di potere accedere al Verbale suddetto così come previsto dalla legge. Come detto, dopo oltre un mese non ci è arrivata nessuna risposta, in palese violazione degli obblighi di legge. A questo punto ci siamo presentati a Nuove Acque con le telecamere per chiedere spiegazioni. Abbiamo chiesto “dove vai” e ci hanno risposto dandoci una lettera con su scritto “son cipolle” (potete vedere il video sul sito arezzo5stelle.it). La lettera consegnataci è datata 20 giugno, ma il Comune finora si deve essere dimenticato di farcela avere…

Ribadiamo con forza che  è diritto dei Consiglieri  sapere cosa c’è scritto in quel verbale, così da poterlo leggere integralmente e poter ben svolgere la funzione per cui i cittadini ci hanno scelto. Andremo avanti per vie legali e torneremo a chiederne copia, Stay tuned.

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I rifiuti sono una risorsa per tutti, non solo per il Pd toscano

Il problema Europa, passa anche dai rifiuti. Le risposte che i singoli paesi danno alle leggi europee ci mostrano la cecità di una visione comune e il mancato rispetto del senso di stare in una comunità, ovvero di condividere delle regole.

La gerarchia della gestione dei rifiuti offertaci dall’UE ci fa capire che: riciclare non è una scelta ma un dovere che trae la sua linfa dai concetti di convivenza civile e rispetto reciproco. Un dovere che non è solo un obiettivo ma un percorso da condividere. Un cambio culturale che solo le amministrazioni più attente sanno cogliere. La nostra, purtroppo, finora si è dimostrata priva di questa capacità progettuale oppure, in maniera incomprensibilmente negligente, non si è mai occupata seriamente della questione rifiuti. Proviamo a capire cosa sta succedendo.

Al Parlamento Europeo, lo scorso 20 aprile, si è condivisa la necessità di produrre uno smaltimento “prossimo allo Zero”. La regione Toscana, anacronisticamente, si muove in direzione opposta proponendo inceneritori e discariche, quindi un aumento degli smaltimenti.

Nel frattempo molte associazioni ambientaliste (come WWF o Italia Nostra) hanno diffidato, tramite vertenza dai risvolti legali, la maggior parte gli enti toscani (Comuni, Province, ATO e aziende municipalizzate), chiedendo interventi volti ad assicurare una raccolta differenziata almeno pari ai limiti di legge.Dati alla mano, nessun ATO ha raggiunto l’obiettivo, le “buone pratiche” sono desolatamente al palo e di queste inadempienze/inefficienze ne paghiamo le conseguenze già adesso in bolletta. 

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La sorpresa di fine estate: acqua salata. Al mare? No, in bolletta!

Già a novembre dello scorso anno ci siamo premurati di informare i cittadini di come il PD aretino si spartisca le poltrone per la gestione delle aziende di servizi più importanti: dal gas ai rifiuti, all’acqua. Proprio a tal proposito ci teniamo a far presente ai cittadini che lo scorso 18 maggio presentammo un’interrogazione alla quale il Sindaco, evidentemente troppo impegnato ad ottenere la sua nuova abbronzatura, ancora non ha trovato il tempo di rispondere. Questa come molte altre, quasi tutte quelle a lui rivolte: e poiché c’è un vecchio detto che dice “domandare è lecito rispondere è cortesia”, traete voi le vostre conclusioni sulla persona.

Tornando al tema, in quell’interrogazione chiedevamo se i termini ch’egli sbandiera non fossero usati a casaccio. Lo sentiamo sempre parlare di “serietà e correttezza” ed allora abbiamo domandato se fosse serio e corretto rimettere Marconi nel circolo virtuoso dell’amministrazione pubblica. Se fosse serio e corretto mettere un ex-politico come Boncompagni nonostante fossero pervenuti CV di giovani laureati in ingegneria ambientale o diritto dell’ambiente, togliendo loro la possibilità di lavorare, per mandare avanti chi il lavoro ce l’aveva già… Qui c’è stato risposto con un atto di indirizzo sulla raccolta Pap, alternativo al nostro, privo di qualsiasi visione strategica e migliorativa della qualità della vita dei cittadini: un segno di continuità con la precedente presidenza.

Concludevasi l’interrogazione chiedendo sempre al primo cittadino, visto che si fregia della bandiera del Buongoverno, se “dopo gli esiti referendari ed il riconoscimento del Comitato Acqua Pubblica come – portatore in modo continuativo di interessi diffusi e radicati nel territorio e, con esso, la legittimazione ad agire in giudizio e tutela di quegli stessi interessi – ha perlomeno intenzione di nominare uno di loro come Presidente di Nuove Acque spa chiamando anche gli altri soci ad aderire nel rispetto della scelta di tutti noi.”

Come ultima informazione ai lettori, li aggiorniamo che la Commissione Speciale incaricata di studiare il percorso per la ripubblicizzazione del SII aveva scadenza a giugno, le audizioni dei competenti in materia si sono fermate circa tre mesi fa, quando dovevamo incontrarci con l’AD di Nuove Acque spa. Da quel giorno la presa per i fondelli, del Consigliere Andrea Modeo (presidente di tale commissione) verso tutti i cittadini di Arezzo, dura ancora oggi.

A questo punto siamo tutti in fremente attesa e vogliamo vedere se ci sarà un reale rinnovamento “idrico” oppure se ci toccherà assistere all’ennesimo abuso di potere nei confronti del concetto di democrazia.

MoVimento 5 Stelle Arezzo

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