Sarebbe divertente se non fosse tutto tristemente vero: il Comune di Arezzo non riconosce l’autorità ne le disposizioni del Ministero dei Trasporti e decide di proseguire nella propria strada, ovvero di assoggettare ad ulteriore tassazione i cittadini aretini.
Tutto nasce da una interrogazione parlamentare che chiedeva se era legittimo sanzionare, da parte dei Comuni, gli automobilisti che avessero sostato un tempo più lungo di quello loro pagato, tramite il contrassegno esposto sulla vettura, durante la sosta sulle strisce blu. Il ministro Lupi, titolare del ministeri dei Trasporti e delle infrastrutture, aveva chiaramente risposto: “nel caso di sosta illimitata tariffata, il pagamento in misura insufficiente non costituisca violazione di una norma di comportamento, ma configuri unicamente una “inadempienza contrattuale”.
Pertanto, nei casi di pagamenti in misura insufficiente, l’inadempienza implica il saldo della tariffa non corrisposta. Niente multa, insomma, perché “in materia di sosta, gli unici obblighi previsti dal Codice sono quelli indicati dall’articolo 157, comma 6, e precisamente l’obbligo di segnalare in modo chiaramente visibile l’orario di inizio della sosta, qualora questa sia permessa per un tempo limitato, e l’obbligo di mettere in funzione il dispositivo di controllo della durata della sosta, ove questo esista; solo la violazione di tali obblighi comporta la sanzione prevista dal medesimo articolo 157, comma 8, del Codice medesimo”.
Oltre a questo il ministero ha precisato negli incontri avuti con l’ANCI, l’associazione dei comuni italiani, che la regolamentazione della sosta è materia di competenza comunale, per irrogare penali o sanzioni pecuniarie nei confronti di chi sosta oltre il termine per cui ha pagato il comune deve emanare una specifica delibera. In assenza di tale delibera e quindi finché non verrà approntata non è possibile elevare multe per il caso in questione.
Il MoVimento 5 Stelle, nell’ultimo consiglio comunale, con un’interrogazione di Daniele Farsetti aveva chiesto quale posizione intendesse adottare il Comune di Arezzo e se non fosse opportuno prevedere forme di esenzione per chi sforasse di pochi minuti (massimo 30) il limite orario pagato. Le penalità per il mancato pagamento che i comuni possono prevedere devono essere improntate a criteri di commisurazione e ragionevolezza rispetto alla tariffa richiesta per la sosta. La penalità per il non rispetto di un contratto (tale è il pagamento di una tariffa a fronte dell’erogazione di un servizio) non può essere vessatoria.
Oggi abbiamo ricevuto la risposta dell’assessore Bennati, competente in materia, che incredibilmente disconosce l’autorità del Ministero dei Trasporti indicando in quello degli Interni il dicastero autorizzato a deliberare in materia. Peccato che il governo avesse già chiarito che: “Non risulta alcuna situazione di conflitto interpretativo con il ministero dell’Interno: quest’ultimo, infatti, in seguito a un riesame della propria posizione espressa nel 2003, ha successivamente (nel 2007) condiviso la disamina della tematica svolta dal Mit ed emesso (nel 2010) una serie di pareri in tal senso”, pareri condivisi dal Servizio della Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
In estrema sintesi il prolungamento della sosta, oltre il limite orario pagato, non è una violazione del Codice della Strada, ma come specificato dal ministro Lupi durante un’audizione al Senato: “Si tratta di un contratto stipulato tra l’utente e il Comune: mi dispiace per i Comuni, ma a chi paga il biglietto e sfora con i tempi può solo essere richiesta la differenza”.
Ovviamente la legge la si tenta di interpretare in senso contrario per fare cassa, come già non bastassero i rincari su acqua, rifiuti e prossimamente quelli sul trasporto pubblico, grazie al gestore unico. Quando c’è da far pagare noi ad Arezzo facciamo così!
Questo il link all’interrogazione originale:
http://issuu.com/danielefarsetti/docs/interrogaz_strisce_blu
http://www.mauriziolupi.it/strisce-blu-niente-multa-per-chi-sosta-oltre-orario-pagato/#.U1_7APl_uSo