Consiglio comunale del 19 ottobre 2015

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Nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì 19 ottobre abbiamo presentato, con i nostri due portavoce Massimo Ricci e Paolo Lepri, un atto di indirizzo volto ad impegnare la giunta ad adottare un modello per il controllo della performance dei dipendenti comunali (dirigenti compresi) basato su delle valutazioni oggettive che permettano di individuare chi è produttivo e chi non lo è. Il modello attuale invece si basa su delle valutazioni soggettive ed eroga dei premi a pioggia senza nessuna stima dei servizi erogati verificabili. Dei quattro punti dell’atto, ne sono stati approvati tre, lasciando fuori quello più importante, per questo il MoVimento Cinque Stelle si è astenuto all’approvazione della delibera.
Clicca qui per ascoltare l’intervista sull’argomento al nostro portavoce Massimo Ricci.

Altro tema importante è stato la Basilica di San Francesco: circolavano voci più o meno attendibili di una chiusura al culto entro il 2017 e alla nostra richiesta di chiarimenti il sindaco ha risposto che ciò non avverrà. La basilica è demanio dello Stato ed inoltre sarà una delle due chiese giubilari di Arezzo nel periodo che andrà dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 con accesso gratuito.

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Valli Zabban, aumentati i limiti di monossido di carbonio. Spiegateci il perché

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Dopo l’imbarazzante sceneggiata a cui abbiamo assistito nell’ultimo Consiglio Comunale, che possiamo definire “tutto cambia affinché nulla cambi”, intendiamo riportare l’attenzione su uno degli argomenti trattati prima dello scioglimento, cioè quello della Valli Zabban Spa. Grazie alla nostra interrogazione comunale del luglio scorso abbiamo saputo che la Provincia, a inizio maggio, ha rilasciato l’autorizzazione Unica Ambientale (AUA) alla Valli Zabban per ulteriori 15 anni. Il fatto che però riteniamo gravissimo è l’elevazione del limite di emissione del monossido di carbonio (CO) portato da 50mg/Nm3 a 250mg/Nm3: 5 volte superiore al limite precedentemente concesso.
Monossido di carbonio che il Ministero dell’Ambiente ha riconosciuto come uno dei composti di maggiore nocività per la salute dell’uomo (vedi sito “http://www.minambiente.it/pagina/gli-inquinanti).
La cosa curiosa è che da un rapporto di attività, svolto da una società specializzata, si rilevava che a gennaio del 2015 la Valli Zabban superava già il limite di monossido di carbonio. A seguito di questo, nel febbraio, la società chiese alla Conferenza dei Servizi e alla Provincia, l’innalzamento del limite per l’emissione di CO. Richiesta accolta e concessa appunto nella AUA del 5 di maggio 2015. Nello scorso consiglio comunale, abbiamo quindi chiesto la motivazione giuridica (parametri normativi o legislativi) sulla quale si fonda l’aumento del limite di CO.

Il presidente della Provincia Vasai, ma anche l’ex assessore Fulini, che si erano mostrati tanto duri ed integerrimi, a novembre dello scorso anno, nel minacciare di fare cessare l’attività alla Valli Zabban se non fossero stati messi a norma gli impianti, dovrebbero quindi spiegare il perchè di questa concessione. Vogliamo capire come mai si sia preferito privilegiare l’interesse di una piccola società privata (ad Arezzo dà lavoro a 15 dipendenti), ma che ha la possibilità di inquinare l’aria quanto un incenitore di medie grandi dimensioni, rispetto alla salvaguardia della salute dei cittadini.

Il presidente Vasai, ad agosto, ha sostenuto che l’autorizzazione unica ambientale era un atto di natura tecnica. Ma l’aumento del limite di emissioni di monossido di carbonio, è una scelta politica, di una gravità ingiustificabile. Non crede?

Pd aretino e consigliere Romizi, non avete una posizione in merito? Nella Conferenza dei Servizi di febbraio rappresentavate il Comune di Arezzo.

Assessore Sacchetti, ci può spiegare e quantificare quale è l’importante valore economico per il territorio, che genera la Valli Zabban, come da lei sostenuto?

Adesso attendiamo risposte, non tanto per noi, ma per la popolazione aretina.

Paolo Lepri, portavoce M5S Arezzo

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Consiglio del 7 ottobre: la Giunta tampona la macchina comunale

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Il Consiglio comunale del 7 ottobre 2015 ha evidenziato i limiti e le difficoltà che ci sono nel governare la città, attraverso le variegate alleanze politiche. I fatti accaduti in Consiglio dimostrano come la scelta del M5S di non fare alleanze con nessuno rappresenti la modalità migliore per amministrare la cosa pubblica. Siamo di fatto liberi da eventuali ricatti o richieste provenienti dai partiti, le nostre “alleanze” riguardano i cittadini, su temi specifici, quando condivisi. Quante volte siamo stati criticati su questo aspetto? Già durante la campagna elettorale facevamo notare come siano controproducenti le alleanze con (e tra) le sedicenti destre e sinistre, mettendo in risalto il prevedibile “compromesso al ribasso ” che si crea inevitabilmente. Questi accordi si manifestano in varie forme, spesso incomprensibili per i cittadini.

Infatti, la crisi della maggioranza a palazzo Cavallo si è palesata prepotentemente durante il quinto Consiglio comunale, dopo appena 100 giorni dal suo insediamento al governo della città.

Di fronte ad una delibera che doveva riformare la macchina comunale si è verificata una vera e propria lotta interna. Per la verità, che ci fossero delle tensioni si era già potuto notare, in occasione della scelta del Presidente del Consiglio comunale, allorquando Francesco Macrì propose la sua candidatura in netto contrasto con quella della propria maggioranza, ed evidentemente quella bocciatura sta avendo delle ripercussioni. Il tema è cruciale per l’effettiva trasparenza nella gestione della cosa pubblica, e per chiamare alle responsabilità gli Amministratori che intendano perseguire obbiettivi chiari e misurabili.

Questa impasse della politica purtroppo crea dei disagi per i cittadini, perché porterà sempre il riproporsi del vecchio gioco del “compromesso tra i partiti”. Ma ancor più grave che si manifesti in un tema così cruciale. Noi come M5S ci riserviamo di sviluppare una proposta organica che salvaguardi e migliori la macchina comunale, liberandola dagli interessi di parte e restituendo ai cittadini la trasparenza dell’azione di governo.

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