Due sono stati gli atti discussi in Consiglio comunale depositati dal MoVimento 5 stelle di Arezzo: il Baratto Amministrativo e la proposta di 50 litri d’acqua gratuita per ogni cittadino.
Il primo atto, oggetto di dibattito a livello parlamentare, è diventato legge di Stato (L.164/2014). Adottato trasversalmente in molti comuni, il baratto amministrativo permette ai cittadini che si trovano in difficoltà economica di “barattare” parte del proprio tempo per svolgere attività ed opere a favore della collettività (pulizia spazi pubblici, manutenzione aree verdi, etc.), in cambio di una riduzione o esenzione delle imposte locali.
L’atto di indirizzo, dopo l’esposizione da parte del Gruppo consiliare M5S, è stato perfezionato da un emendamento a firma di Romizi e Caporali, stabilendo “il sistema di calcolo del valore economico delle ore lavorate” nonché l’impegno a definire la regolamentazione all’interno della relativa commissione. Lo stesso atto ha anche assorbito un suggerimento dell’Assessore Nisini, introducendo un apposito studio di fattibilità. Il documento così costituito è stato finalmente approvato, a dimostrazione che il M5S è aperto al confronto sui temi, e laddove sia possibile migliorare delle proposte (con la volontà di farlo in collaborazione), il nostro sostegno è senza preclusioni ideologiche e politiche.
Collaborazione e volontà di raggiungere un obbiettivo sono proprio gli ingredienti mancati nella discussione della nostra seconda mozione, quella sui primi 50 litri d’acqua gratuita al giorno per ogni cittadino (quantità minima giornaliera per soddisfare i bisogni essenziali di ogni essere umano, riconosciuta dal Contratto Mondiale per l’Acqua e confermata dalla risoluzione del Parlamento Europeo). Dopo aver esposto l’atto di indirizzo è iniziata la discussione, e nel dibattito era emersa da parte della maggioranza la volontà di votare favorevolmente a condizione che fosse sostituito il passaggio “ …. si impegna il Sindaco e la Giunta a garantire ….” con “…. si impegna il Sindaco e la Giunta a promuovere ….”, condizione che non abbiamo avuto difficoltà ad accettare. Evidentemente avevamo male interpretato le vere intenzioni della maggioranza… altrimenti non si spiega come sia stato possibile che abbiano proposto un ulteriore emendamento che, di fatto, sviliva l’atto stesso e lo svuotava dei suoi contenuti e principi. Abbiamo più volte ribadito che questo atto doveva servire come “biglietto da visita” del Comune di Arezzo da spendere nelle sedi opportune, sia per ottenere un effettivo risultato, sia come segnale di civiltà nel veder riconosciuto un diritto inalienabile.
Siamo stati costretti pertanto a ritirare la mozione, visto che la modifica proposta è andata in votazione ed è stata approvata con i soli voti della maggioranza diventando così parte integrante dell’atto stesso.
Ricordiamo che tale mozione, presentata lo scorso ottobre, è stata accompagnata da una petizione che ne ricalcava gli stessi principi, promossa dal Comitato Acqua Pubblica e per cui sono state raccolte circa 600 firme. Era pertanto nostro preciso dovere salvaguardare la petizione stessa, che altrimenti sarebbe stata di fatto resa nulla e con essa la volontà dei sottoscriventi.
Registriamo quindi da parte del Sindaco e della maggioranza una volontà diversa da quella espressa in campagna elettorale, durante la quale sono state strette le mani dei cittadini e raccolti consensi anche su queste tematiche. Forse molte di quelle mani hanno sottoscritto la petizione stessa e, alle urne, messo una X per sostenere l’elezione dell’attuale Sindaco.
La coerenza è l’unico valore che può avere la politica, “si fa ciò che si dice e si dice ciò che si fa” (…) tutto il resto sono “chiacchiere” che aumentano l’astensione al voto.
Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo- Massimo Ricci, Paolo Lepri-