COWSPIRACY, proiezione gratuita e dibattito 1 aprile 21:30 c/o Sala Montetini

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Venerdì 1 aprile alle 21:30 presso la Sala Montetini in Piazza della Libertà, ad Arezzo, verrà trasmessa la proiezione gratuita del documentario “Cowspiracy”. Un lungometraggio inedito ed innovativo, attraverso la narrazione del coregista statunitense Kip Andersen, cittadino ambientalista che indaga sull’industria considerata la più distruttiva del pianeta e sul perché le principali organizzazioni ambientaliste del mondo non ne parlino.

Cowspiracy è un gioco di parole tra “cospiracy” (congiura) e “cow” (mucca), il video documenta come l’allevamento intensivo sia la principale causa della deforestazione nella regione amazzonica (91%), del consumo d’acqua potabile (1/3 della risorse disponibili) e dell’inquinamento, a causa del gas serra rilasciato.  Il progetto Cowspiracy nasce da ricerche pubblicate dalla FAO, Science Mag, dalle Nazioni Unite e World Watch. Vengono illustrati dati e grafici in cui si evince che gli allevamenti intensivi hanno un impatto devastante sulla terra, contribuendo a causare la deforestazione, il cambiamento climatico in corso, lo spreco idrico e la produzione di rifiuti. Gli allevamenti intensivi di bestiame sono da ritenersi responsabili anche della distruzione della foresta pluviale, dell’estinzione di alcune specie animali e della perdita di habitat correlato.

Seguirà alla proiezione un dibattito aperto di confronto con i parlamentari M5S ed esperti del settore, tra cui il portavoce Mirko Busto, Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, Pierluigi Rossi, Medico Specialista in Scienza della Alimentazione – Docente universitario.

Al fine di sottolineare l’importanza dell’alimentazione nella nostra vita quotidiana, benché il punto di vista del narratore sia prevalentemente vegano, si vuole dimostrare come attraverso una selettiva scelta del prodotto ed un uso “moderato” sia possibile sostenere una dieta mediterranea, a chilometro zero, ecocompatibile e salutare, sia per il regno animale che per quello vegetale. Perché di fatto, l’allevamento intensivo di carne e pesce non rappresenta più un’alternativa sostenibile per il pianeta in cui viviamo.

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REFERENDUM 17 APRILE: CONTRO LE TRIVELLAZIONI IN MARE IL M5S VOTA SI

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Sembra incredibile che un appuntamento referendario come quello sulle trivelle, sino ad oggi snobbato dai media e fuori dal dibattito a livello nazionale, cominci a far notizia grazie ai promotori dell’astensionismo e del “io voto no”.

Troviamo sconcertante che la linea ufficiale del partito che guida il Governo del Paese sia di invitare i cittadini a disertare le urne e ad astenersi dall’esercitare il proprio diritto di voto, senza contare la volontà di non accorparlo alle amministrative, con l’intento di far mancare il quorum e con il conseguente spreco di 360 milioni di euro.

Ci preoccupa il fatto che anche a livello locale i sostenitori del NO stiano propinando le loro motivazioni con dei dati sbagliati o approssimativi, contribuendo alla disinformazione ed alla distorsione dei fatti.

Cogliamo l’occasione per fornire alcune precisazioni:

Il Referendum concerne solo le piattaforme entro le 12 miglia marine.

Originariamente erano sei i quesiti dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale, ne è rimasto in piedi uno solo, poiché le richieste relative a cinque quesiti sono già state soddisfatte da alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità 2016.

Agli Italiani si chiede, relativamente alla durata delle concessioni per le estrazioni, di abrogare la frase “per la durata di vita utile del giacimento”. Grazie all’approvazione della Legge di Stabilità 2016 la validità di una concessione è ipoteticamente infinita, mentre in precedenza le concessioni di estrazione erano regolamentate in modo tale che la durata massima delle stesse, comprese le proroghe di legge, fosse di 50 anni.

Dismettere gli impianti è un atto di buona volontà.

L’Italia alla conferenza ONU di Parigi ha espresso la volontà di contribuire affinché si limiti il riscaldamento globale, subordinando lo sfruttamento dei combustibili fossili a quello delle fonti rinnovabili, pertanto perché non iniziare con la graduale dismissione dei 135 impianti oggetto del referendum?

Dismettere gli impianti è un atto di amore.

L’ambiente in cui viviamo ha bisogno di essere “alleggerito” dai veleni che lo schiacciano, iniziamo dai nostri mari, dal cuore del Mediterraneo, dove la presenza di catrame pelagico depositato nei fondali ci regala il primato mondiale con una concentrazione di 38 milligrammi per metro cubo.

Il recente rapporto elaborato da Greenpeace sulla base della documentazione ottenuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), con i dati relativi ai piani di monitoraggio effettuati da ISPRA inerenti le piattaforme di estrazione di Gas (di proprietà di ENI attive in Adriatico pari al 25% del totale), ha evidenziato che due terzi delle piattaforme esaminate presentano sedimenti con un inquinamento oltre i limiti fissati dalle norme comunitarie per almeno una sostanza pericolosa (metalli pesanti e/o idrocarburi).

Dismettere gli impianti è un atto di civiltà.

L’Italia è un paese ricco di bellezza e tradizione. Siamo disposti a deturpare il nostro patrimonio paesaggistico per favorire gli impianti di estrazione? Come si può pensare che la realizzazione di un impianto al largo delle Isole Tremiti (evento al momento scongiurato solo perché la società petrolifera ha rinunciato al permesso di ricerca), non rappresenti un danno per il turismo e per l’ambiente? Alcuni esperti tra cui la prof.ssa D’Orsogna sostengono come la tecnica esplorativa denominata ‘air-gun’ possa rivelarsi dannosa per la fauna ittica, causando lesioni ai pesci quali la perdita dell’udito. Molte specie utilizzano questo senso per sviluppare il proprio ciclo vitale, l’udito permette loro di orientarsi, accoppiarsi e trovare cibo. Alcuni spiaggiamenti, come avvenuto per i sette capodogli morti a Peschici, potrebbero essere dovuti a queste tecniche.

Si può rinunciare, in termini economici, ad estrarre il petrolio ed il gas degli impianti interessati? Assolutamente SI.

Stiamo parlando di rinunciare a meno dell’1% del fabbisogno nazionale di petrolio, peraltro di scarsissima qualità a causa dell’alta concentrazione di solfuri, e del 3% di gas. Per inciso la percentuale di tutto il gas e di tutto petrolio estratti in Italia, in impianti di terra e mare, copre rispettivamente il 11,8% e 10,3% del fabbisogno nazionale.

Possiamo essere indipendenti energeticamente, ma solo investendo in efficienza e fonti rinnovabili: un miliardo di Euro investito in energie fossili crea 700 posti di lavoro, lo stesso miliardo investito in fonti rinnovabili ed efficientamento energetico ne produce 17.000.

Il MoVimento 5 Stelle di Arezzo chiede di votare SI al referendum del 17 aprile, insieme alle associazioni ambientaliste e ai liberi cittadini che sostengono questa battaglia, in un momento di democrazia dove ognuno di noi sceglie per il proprio futuro.

Massimo Ricci e Paolo Lepri, Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

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DL BANCHE, M5S: TROPPI REGALI A GRANDI GRUPPI, UMILIATO IL RISPARMIO

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ROMA, 23 marzo 2016 – “Lo smantellamento delle Bcc, la toppa dello Stato per le malefatte dei banchieri che vengono rimesse sul mercato sotto forma di cartolarizzazioni, la reintroduzione dell’anatocismo per legge. E’ questo l’ultimo menu avvelenato che il governo propone agli italiani in tema di banche”. Lo denunciano i deputati M5S votando no alla fiducia posta da Palazzo Chigi sul decreto Bcc.

“Si limita la possibilità dei cittadini di accedere al credito, di aprire un’impresa o di mandarla avanti. Si agevolano i grandi gruppi bancari contro il credito solidaristico di prossimità e di territorio. Trionfa il modello ‘Banca Spa’ e si uccide la biodiversità del sistema in nome della semplificazione forzata”, aggiungono.

“Dai 7,5 miliardi regalati ai soci di Bankitalia alla possibilità di cartolarizzare qualsiasi tipo di attivo.  E che dire della garanzia statale sui contratti derivati del Tesoro? Poi c’è la deducibilità degli interessi passivi al 100% e la deducibilità delle perdite in un anno secco. E come dimenticare il recepimento della Brrd e il bail-in, che fa pagare le crisi bancarie ai risparmiatori? Ma ancora la riforma delle Popolari, il decreto mutui, il prestito vitalizio ipotecario. Una serie sterminata di regali che culmina nell’anatocismo reintrodotto per legge”, spiega il M5S Camera.

“Sono troppi i favori ai banchieri a scapito dei risparmiatori. Il M5S – chiudono i deputati pentastellati – continuerà a lottare a testimoniare la necessità di un rovesciamento di prospettiva. Gli italiani meritano un governo diverso, un governo a Cinquestelle”.

 

MoVimento 5 Stelle – Camera dei Deputati

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Il Sindaco, l’Assessore e la raccolta differenziata: Quo Vadis?

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Accogliamo con grande interesse le parole del Sindaco Ghinelli alla stampa sulla intenzione di aumentare la percentuale di raccolta differenziata… siamo contenti perché è di segno diametralmente opposto a quanto sostenuto dall’assessore Sacchetti, in Consiglio comunale, con il Sindaco presente.

Abbiamo presentato 3 interrogazioni in merito da quando siamo stati eletti, per chiedere spiegazioni e proporre soluzioni, al fine di spronare questa amministrazione ad incrementare la raccolta differenziata.  La risposta che ci è stata data lo scorso ottobre è che, secondo l’assessore Sacchetti, il servizio “costa troppo”, ragione per cui a dicembre 2015 abbiamo fornito al Sindaco i dati, attraverso una interrogazione urgente, in cui si dimostra che nei Comuni dove la percentuale di raccolta differenziata è vicino al 60% il costo diminuisce sensibilmente rispetto a quelli dove è del 40% come ad Arezzo.

Uno dei motivi del costo elevato è che non tutto il territorio comunale viene coperto da questo servizio. Per fare un esempio, a Pratantico è attiva la raccolta differenziata, ma non nella confinante San Leo dove, come riportato anche dalle cronache, troviamo cittadini non residenti della zona che lasciano lì i loro rifiuti. La stessa prassi si verifica in altre aree della città. Perché non allargare la copertura della raccolta differenziata in tutto il territorio del comune?

Per “incentivare” la differenziata, l’assessore Sacchetti ha deciso inoltre di tagliare la consegna delle buste per la raccolta, invitando i cittadini a comprarle a proprie spese

Siamo rimasti allibiti dal fatto che il Sindaco Ghinelli abbia definito l’aria che si respira attorno all’inceneritore di San Zeno un “odorino non nocivo”. Vogliamo ricordare che solo un anno fa sono stati pubblicati i dati dell’indagine epidemiologica LIFE+, dove venivano evidenziate una serie di patologie e malattie riscontrate nei residenti a San Zeno in netto aumento rispetto ai dati regionali, un elemento importante per il Sindaco, primo responsabile per la salute dei cittadini.

Non condividiamo l’equazione “emissioni al di sotto dei limiti di legge = non dannosa per la salute dei cittadini”. E’ noto oramai che vengono aumentati sempre più i limiti di legge, la vicenda Valli Zabban con l’aumento di emissione di monossido di carbonio di 5 volte quello precedente ne è una conferma.

Inoltre, nel luglio 2015 abbiamo richiesto l’adozione del registro dei tumori, accolto favorevolmente dal Sindaco Ghinelli. Sono passati 8 mesi, e di questo registro, che potrebbe offrire una mappatura circa l’incidenza di determinate malattie legate a luoghi specifici del territorio comunale, ancora non sappiamo nulla.

Considerati i fatti sopra elencati, anche in vista della scadenza del Piano Interprovinciale dei rifiuti che allo stato attuale impedisce un raddoppio dell’inceneritore, chiediamo quale sia la volontà politica ufficiale del Sindaco Ghinelli e della sua Giunta sul tema della raccolta differenziata e del porta a porta, in quanto riteniamo che la separazione alla fonte del prodotto rappresenti una sicurezza ed uno standard collaudato per una corretta pratica di raccolta dei rifiuti. La qualità della RD è fondamentale per poter riutilizzare le materie prime/seconde da cui trarre delle risorse economiche per il Comune, che così facendo potrebbe applicare la Tariffa Puntuale (più differenzi meno paghi), andando sempre più verso le esigenze dei cittadini.

Massimo Ricci e Paolo Lepri, Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

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Comune di Arezzo: Voglia di non cambiare!

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Dove sta la coerenza tra ciò che si approva in Consiglio comunale e quello che poi si mette in pratica?

Questa giunta ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale ma la Polizia Municipale chiede aiuto alle associazioni di volontariato per sopperire alle proprie carenze.

La questione nasce dal fatto che la PM ha emanato un bando vinto da un’associazione del Bangladesh per il sostegno all’attraversamento delle strisce pedonali in 7 scuole, in quanto con l’organico a disposizione non sarebbe possibile assolvere a pieno tale servizio. Il problema non è ‘quale’ sia l’associazione, ritengo che questo piccolo fatto in sé sia la cartina tornasole delle inefficienze del sistema comunale e degli sprechi economici che ci sono.

Se vogliamo affidare un servizio ad un’associazione di volontariato, perché pagarlo quasi 10 mila euro?

Perché indire un concorso un mese dopo l’approvazione della mozione del baratto amministrativo, presentata da noi del M5S, che permette di barattare i debiti che i cittadini aretini inadempienti hanno verso il Comune, prestando in cambio dei servizi?

Inoltre, accettato il fatto di voler spendere 10.000 euro per un servizio di volontariato, perché il ‘coordinatore/volontario’ del servizio percepisce 3.700 euro, cioè sette volte di più rispetto ad un altro volontario che sta sulle strisce pedonali (500 €)?  E’ sovra pagato il coordinatore/volontario di questa associazione oppure sono sfruttati i volontari?

Ritengo che l’Amministrazione comunale e la Polizia Municipale avrebbero potuto agire diversamente, e che non abbiano valutato adeguatamente i costi di un servizio che poteva essere barattato con i crediti non riscossi, il cui fondo ad oggi si aggira vicino ai 20 milioni di euro. La domanda iniziale ritorna: per quale motivo si approva il baratto amministrativo se poi non si applica?

Paolo Lepri, portavoce MoVimento 5 Stelle Arezzo

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FIRMA DAY: MARTEDI 22 MARZO C/O VIALE CITTADINI PER ABBASSARE LE TASSE UNIVERSITARIE

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L’Italia è tra i paesi europei con la tassazione universitaria più alta e con il numero di laureati più basso: solo il 23,7% degli italiani tra 30 e 40 anni ha una laurea, contro la media europea del 37,9%! Per l’Italia sarà impossibile raggiungere l’obiettivo del 40% nel 2020, come richiesto dall’Europa. Le alte tasse e un carente sostegno allo studio finiscono con il disincentivare i giovani al proseguimento degli studi.

Le conseguenze per il Paese sono disastrose, dal momento che esiste un fortissimo legame tra livello di istruzione popolazione e sviluppo di un Paese. Per mettere fine a questo il MoVimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento una proposta di legge che prevede di bloccare l’aumento della tassazione universitaria e l’entrata a regime delle misure realizzate dal ministro Profumo al tempo del Governo Monti, che consentono alle università di alzare le tasse degli studenti fuori corso senza un tetto massimo e di aumentare fino al 100% la tassazione degli studenti in corso.

Con la nostra proposta inoltre vogliamo introdurre meccanismi, anche sanzionatori, per quelle università che chiedono più tasse rispetto a quanto consentito dalla legge e a realizzare, per la prima volta in Italia, una No Tax Area di esenzione totale dal pagamento delle tasse per i redditi più bassi. A più di due anni dall’inizio della discussione in commissione cultura della Camera dei Deputati, la proposta è in attesa, da un anno, di alcune risposte tecniche da parte del Miur. In sostanza, il Governo Renzi vuole bloccare la nostra iniziativa.no-tax-txt

Attraverso questa petizione vogliamo esercitare una ulteriore pressione sul governo per sbloccare la situazione, e consentire al Parlamento di lavorare e approvare una riforma del sistema di tassazione universitaria che preveda:

un sistema più equo e una diminuzione della tassa d’iscrizione all’università soprattutto per le fasce medio-basse;

istituzione per legge di una NO TAX AREA che preveda l’iscrizione gratuita per gli studenti al di sotto di un determinato reddito;

un limite massimo di tassazione totale per ogni ateneo;

sanzioni a carico delle università che non rispettano la normativa.

Ad Arezzo saremo presenti con i nostri banchetti, oltre il sabato mattina al mercato, martedì 22 marzo 2016 in Viale Cittadini dalle 8.00 alle 13.00, per il Firma Day di fronte l’ingresso dell’ateneo aretino. Le firme raccolte verranno poi consegnate al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca: più firme porteremo, più forti saranno le nostre rivendicazioni!

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RIFIUTOPOLI: NOI L’AVEVAMO DETTO !!!

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Da tempo i portavoce e gli attivisti dell’area vasta ATO Sud sollevano dubbi sulla regolarità della gara e del contratto sottoscritto tra l’Autorità per il servizio integrato dei rifiuti (ATS) e l’aggiudicatario 6 Toscana. Oggi la procura, ipotizzando il reato di “turbativa d’asta”, sta indagando proprio su questo maxi appalto.

Da tempo contestiamo l’affidamento del servizio ad un unico gestore sull’intera area vasta (Arezzo, Grosseto e Siena), nonché l’eccessiva durata del medesimo.

Da tempo evidenziamo il conflitto di interesse che si determina in un sistema dove l’ente appaltante e di controllo (ATS), è costituito dagli stessi soggetti pubblici presenti nella compagine societaria dell’aggiudicatario del servizio (6 Toscana).

Oggi l’antitrust ci dà ragione su tutto:

nella relazione del 10 febbraio 2016 afferma che la gestione del servizio è ottimale con bacini di massimo 100.000 cittadini e 90.000 tonnellate di rifiuti da trattare, che gli affidamenti non dovrebbero superare la durata massima di 5 anni (il tempo necessario per ammortizzare gli investimenti), che vi è un macroscopico conflitto di interesse quando (come avviene in Toscana) i Comuni fanno parte dell’Ente affidante e contemporaneamente partecipano alla compagine azionaria del soggetto affidatario.

Questo viene definito nella relazione come “CAPITALISMO MUNICIPALE”.

Con i nostri portavoce comunali, fin dall’inizio del 2015, abbiamo presentato mozioni su tutto il territorio sollecitando gli amministratori ad adoperarsi per l’annullamento della gara e del contratto e per modificare un sistema che ha messo in piedi una macchina inefficiente e costosa.

Nessuno dei Sindaci interessati ci ha dato ascolto.

Il M5S sta continuando nel suo lavoro di ricerca, documentazione e informazione, convinto che il vero valore aggiunto nel fare politica, consista nel partecipare attivamente alla vita pubblica con consapevolezza e spirito di servizio per la collettività.

In questi giorni i portavoce stanno presentando nei Comuni delle interrogazioni inerenti le convenzioni tra ATO Sud ed i gestori degli Impianti.

Riteniamo che anche in detta materia vi siano gravi e rilevanti criticità.

Ai Sindaci dei nostri territori avevamo fornito gli elementi per modificare il sistema.

Oggi, dopo quanto accade, hanno ancora più dati per decidere se stare dalla parte dei cittadini o continuare a sostenere scelte disastrose palesemente in contrasto con l’interesse pubblico.

 

M5S Arezzo, Siena e Grosseto

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OLTRE IL DANNO LA BEFFA, RISCHIO PRESCRIZIONE PER IL CASO TRUFFA ESCOGITATO DALLA RAGIONIERA ARETINA BARNESCHI. Il M5S chiede un’ispezione ministeriale sulle cause di dimissioni del giudice Paccarini

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Oltre il danno la beffa! Quanto sta succedendo ad alcuni contribuenti aretini ha dell’inverosimile. Il procedimento giudiziario nei confronti della ragioniera Barneschi (condannata già per furto di 243 mila euro all’Istituto Thevenin e accusata di aver intascato il denaro di alcuni clienti sottraendolo all’erario) che avrebbe dovuto stabilire le responsabilità della stessa, purtroppo, giunto alla sua ultima udienza, si è interrotto a causa delle dimissioni del giudice Pacciarini, ed ora si attende la nuova assegnazione dell’incarico prevista per settembre 2016.

Gli “inconsapevoli evasori” vittime della truffa però non ci stanno. Chiedono spiegazioni e lanciano il grido d’allarme sulla possibile prescrizione del caso. Con solo un anno e mezzo a disposizione prima che scadano i termini per la prescrizione, infatti, è altamente probabile che la difesa punti al rifacimento dell’intero processo, impedendo l’utilizzo degli atti già acquisiti.

“Con il processo che dovrà ripartire da zero ed il concreto rischio della prescrizione – spiegano i consiglieri M5S di Arezzo Massimo Ricci e Paolo Lepri – il pericolo per i clienti truffati di non veder mai restituite le somme loro sottratte è effettivamente alto. Per questo abbiamo deciso di sottoporre il caso alla portavoce in Parlamento Chiara Gagnarli che ha presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia, al fine di accendere i riflettori sulla questione e valutare se vi siano i presupposti per avviare iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari”.

CHIARA“Il caso Barneschi – precisa la deputata Gagnarli – riporta alla luce quanto stiamo chiedendo da anni in Parlamento, cioè la necessità di riformare l’ordinamento sospendendo l’esercizio della prescrizione dal momento del rinvio a giudizio dell’imputato, al fine di dare maggior certezza di perseguire i reati”.

Massimo Ricci e Paolo Lepri, Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

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SANITA’ REGIONE TOSCANA: FIRMA DAY PER NUOVO REFERENDUM SABATO 12 E MARTEDI 15 MARZO 2016

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In piena sintonia con quanto deciso a livello regionale, il M5S di Arezzo partecipa e promuove la raccolta firme per l’indizione del Referendum Abrogativo dell’art. 34 bis della legge 40/2005, recentemente legiferato dalla Regione Toscana.

L’articolo in questione consente alle Aziende Sanitarie di affidare al gestore privato direttamente, tramite Convenzione sperimentale, intere filiere assistenziali. Una ulteriore testimonianza della volontà del PD di privatizzare i servizi pubblici nel sistema sanitario, perché ciò che ormai interessa al partito di Rossi e della Saccardi è solo la gestione di un “portafoglio” di oltre 7 miliardi di euro, da utilizzare come meglio da loro ritenuto.

Il M5S riconosce e sottoscrive il documento del Comitato Promotore del Referendum qui sotto riportato:

“TOCCA A NOI CITTADINI. La Politica Sanitaria del PD prosegue nell’opera di distruzione del Servizio Sanitario Regionale.

Ogni giorno assistiamo alla chiusura di Servizi Ospedalieri. Tutto ciò che era, ed è, diritto all’Assistenza Sanitaria (Visite, Diagnostica, Ricoveri) viene non evaso, spesso rinviato, talvolta impedito.

Perché un nuovo referendum

–              Il PD Centralizza per decidere in modo autonomo e senza confronto

–              Il PD Privatizza la Sanità per favorire e far lucrare gli investimenti privati

–              Il PD Favorisce il mondo delle Compagnie Assicurative

–              Il PD Lede i diritti all’assistenza, alla cura, alla prevenzione

–              Il PD sta per compiere l’ultimo massacro del residuo sistema sanitario regionale: vuole attivare le CONVENZIONI SPERIMENTALI per affidare la GESTIONE DIRETTAMENTE AL PRIVATO!!!

CONTRO LE FALSITA’, LE BUGIE E L’IPOCRISIA DEL PD VIENE PROMOSSO IL REFERENDUM PER ABROGARE L’ART. 34 BIS DELLA LEGGE REGIONALE.”

In tutta la Toscana è partita la raccolta firme. Ad Arezzo saremo presenti con i nostri banchetti nelle due giornate di FIRMA DAY previste sabato 12 marzo in Piazza San Jacopo dalle 8:00 alle 19:00 e martedì 15 marzo, dalle 8:00 alle 19:00 davanti all’ospedale San Donato. Vi aspettiamo!

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FINALMENTE IL MICROCREDITO ANCHE IN TOSCANA

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Dopo tanti sacrifici e sforzi siamo riusciti a portare il microcredito anche in Toscana! La nostra regione era infatti una delle 4 rimanenti in Italia le cui imprese, fino ad ora, non potevano accedere al fondo finanziato dalla restituzione degli stipendi dei nostri portavoce eletti in Parlamento. Lunedì 7 marzo a Firenze, dalle 11:00, presso la Sala Gonfalone del Consiglio Regionale sarà presente Luigi Di Maio con Giacomo Giannarelli per una conferenza di presentazione sul microcredito toscano.

Il MoVimento 5 Stelle dimostra con i fatti che le cose si possono cambiare. Non c’è bisogno di tanti discorsi, spot, slides, o fantasiose rottamazioni per cambiare l’Italia. Servono azioni concrete e sacrifici da parte di tutti, in primis da chi governa ed amministra.

La nostra portavoce in Parlamento Chiara Gagnarli ha restituito in poco più di due anni 130 mila euro.  Poteva comprarsi un appartamento o goderseli a suo piacimento come tanti altri “onorevoli” che popolano la Camera dei Deputati. Di quanti soldi avrebbero potuto usufruire le imprese locali se in questi 20 anni i parlamentari di centro destra e sinistra aretini avessero seguito il suo esempio? 

Come accedere al Microcredito: la richiesta di ammissione al Microcredito può essere presentata solo attraverso un Confidi, Fiditoscana, al sotto indicato link:

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/microcredito/scheda_fiditoscana.pdf12043046_671923066280378_6562019036201107676_n

Attraverso Fiditoscana sarà possibile quindi prenotare le risorse del fondo centrale di garanzia per le PMI, senza bisogno di avere garanzie proprie. Prima di prenotare bisognerà mettere nero su bianco l’idea imprenditoriale per dimostrare al soggetto erogatore la sua fattibilità.

Possono accedere al fondo i professionisti, già titolari di Partita Iva da non più di 5 anni, con non più di 5 dipendenti e le PMI iscritte alla Camera di Commercio da non più di 5 anni, con non più di 5 dipendenti (10 nel caso di società di persone, s.r.l. semplificate o cooperative). Per le PMI, non saranno ammesse quelle con un attivo patrimoniale superiore a 300 mila euro, con ricavi lordi superiori a 200 mila euro e con indebitamento superiore a 100 mila euro.

Il finanziamento avrà la durata massima di 7 anni ed un importo massimo erogabile di 25 mila euro, estendibili a 35 mila in particolari casi. I finanziamenti potranno essere utilizzati per l’acquisto di beni e servizi necessari all’attività svolta, pagamento di nuovi impiegati o soci, corsi di formazione, anche per dipendenti.

A questo link l’elenco dei consulenti che ad Arezzo hanno dato disponibilità per una consulenza gratuita http://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2015/Microcredito/Arezzo_MICROCREDITO.pdf

Massimo Ricci, Paolo Lepri – Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo –

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