Referendum: raccolta firme per dire NO all’Italicum e alla riforma costituzionale

Adesso c’è bisogno di tutti. Il MoVimento 5 Stelle è nelle piazze italiane con i suoi banchetti per raccogliere le firme per abrogare la legge elettorale e per spazzare via la revisione costituzionale del Governo abusivo di Renzi. È importante partecipare per informarsi, dalla maggioranza arrivano solo slogan superficiali.

Nei banchetti si raccolgono le firme per proporre un referendum abrogativo dell’Italicum, una legge che i nostri portavoce hanno contrastato con ogni forza in Parlamento, passata solo grazie al ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo: una mossa politica il cui unico precedente risale al fascismo e alla “legge Acerbo”, la norma voluta da Mussolini per assicurare al Partito Nazionale Fascista una solida maggioranza parlamentare.

I quesiti da sottoscrivere sono due: per abolire il premio di maggioranza, un autentico doping dei risultati elettorali che consente a un partito che al primo turno prenda una percentuale anche inferiore al 20 per cento dei voti di essere maggioranza parlamentare con il ballottaggio; per l’abrogazione dei capilista bloccati, vecchio vizio della politica di nominare i propri fedelissimi per far sì che invece di guardare ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, si guardi sempre agli ordini delle segreterie dei partiti e alle lobby che rappresentano. Il Pd con la nuova legge elettorale ha replicato i vizi del “porcellum”, nonostante la bocciatura da parte della Corte costituzionale.

Dobbiamo raccogliere 500mila firme in poco tempo per poter consentire ai cittadini italiani di esprimersi sulla legge elettorale.

Contemporaneamente stiamo raccogliendo le firme per il referendum confermativo della revisione costituzionale. Abbiamo già raccolto le sottoscrizioni in Parlamento e le abbiamo consegnate alla Corte di Cassazione. Ma da portavoce dei cittadini, vogliamo che a pesare sul referendum siano le firme dei cittadini, non dei parlamentari che non sono stati eletti da nessuno essendo frutto di nomine delle segreterie dei partiti.

Ad Arezzo siamo sempre presenti con i nostri banchetti, tutti i sabato mattina in area mercato e il pomeriggio in centro. Venite a firmare, il tempo è breve e ci sono da aggiustare i danni generati da questa maggioranza.

 

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Organni: l’amministratore SPLENDIDO SPLENDENTE

Le recenti dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di SEI Toscana Eros Organni in merito al bilancio Consuntivo sono scandalose. E’ inaccettabile che un amministratore di una società a maggioranza pubblica si vanti di guadagnare più di 2 milioni di utili a discapito dei cittadini, utili che in tal caso dovrebbero essere reinvestiti in ammodernamento, efficientamento, e con i quali potremmo abbassare una delle tariffe più alte di Italia.

Tariffe che negli ultimi 4 anni hanno avuto un trend al rialzo del 20% ed una maggiorazione del costo totale di 180 milioni di Euro, grazie alle scelte politico/amministrative del nostro governatore Enrico Rossi, avallate con compiacenza e accondiscendenza dalla maggioranza dei sindaci delle province di Arezzo, amministrazione Ghinelli compresa, Siena e Grosseto (cioè di quei comuni dell’Ambito territoriale ATO SUD, gestito da Sei Toscana), nonostante la lettura dell’analisi dei dati ISPRA (ente super partes che gestisce i dati ambientali per conto del Ministero), o l’ultimo documento sui rifiuti pubblicato dall’Antitrust.

Che poi lo stesso Organni distorca la realtà elogiando l’impegno di SEI Toscana al miglioramento del servizio grazie agli investimenti economici è a dir poco surreale. Lo stesso Organni tralascia di dire infatti che tali investimenti sono pubblici, e quindi i relativi costi sono interamente a carico di noi cittadini tramite l’esborso della TARI, mentre gli “effetti benefici” evidentemente finiscono per aumentare solo gli utili dei soci privati.

Allo stesso tempo, la raccolta differenziata ci costa 5 milioni in più di quanto siano gli utili incamerati dal Gestore Unico per la raccolta dei rifiuti… qualcosa non torna, non credete? Il MoVimento 5 Stelle ha presentato nei Comuni dove è presente delle interrogazioni per chiedere a quali società e a quali prezzi 6 Toscana abbia venduto il multimateriale, e a quanto ammonti l’introito del ricavato. Riteniamo infatti che la gestione dei rifiuti non sia così oculata come invece viene dipinta, visto che ogni anno vengono persi più di 2 milioni in questa parte della gestione.

Da tempo chiediamo che questo sistema debba essere rivisto. Sistema che per volere degli assessori regionali potrebbe essere applicato a tutti i servizi indispensabili: acqua pubblica, Sanità e trasporti. Defraudare i cittadini da diritti costituzionalmente riconosciuti è inconcepibile, all’interno di un sistema che si definisce “democratico”.

Gruppo provinciale MoVimento 5 Stelle Arezzo

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Domenica 15 maggio “puliAMO Arezzo” al Parco Giotto

Primo appuntamento di “puliAMO Arezzo”, l’iniziativa di pulizia urbana collettiva del MoVimento 5 Stelle, domenica 15 maggio 2016 al Parco Pertini e zone limitrofe.

Tutti i cittadini sono invitati a prendere parte attiva all’evento, chiunque abbia a cuore il decoro della nostra amata città può raggiungerci con un semplice gilet fluorescente ad alta visibilità, dei guanti e tanto entusiasmo.

Il ritrovo è fissato domenica alle 9:00 presso il parcheggio all’angolo di via degli Accolti- via Tricca.

Per informazioni, segnalazioni su zone, parchi, tragitti e luoghi del territorio comunale soggetti a degrado scriveteci a    puliamoarezzo@gmail.com

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Sagre: i problemi non si affrontano ma si rimandano

“Non forziamo troppo la mano, stiamo facendo una brutta figura, inoltre ci sono le elezioni nei Comuni limitrofi, questo chiasso mediatico intorno alle sagre deve essere taciuto, troviamo un accordo che possa accontentare tutti per quest’anno. Poi il prossimo anno, facciamo come ci pare e piace, ossia: niente pizze.”

Questo a mio parere è il pensiero che ha portato a partorire un ‘accordicchio’ per permettere l’apertura di tutte le sagre. Infatti, in via eccezionale per quest’anno è concessa solo la pizza Margherita. Ma il prossimo anno il problema si ripresenterà, dunque è solo rimandato.

La scorsa settimana in commissione mi ero battuto affinché la pizza Margherita rimanesse sempre nel menu delle sagre/feste paesane. In quell’occasione sono stato messo in minoranza allorquando il presidente Francesco Macrì, con i consiglieri di maggioranza e con l’appoggio delle associazioni di categoria, decretarono che la pizza mai e poi mai sarebbe stata inserita nel menù.

Accortosi però del gran clamore mediatico negativo, il presidente Macrì, dopo neppure 24 ore, assieme agli altri tre consiglieri di maggioranza, è tornato sulla sua ferma decisione, ideando una proposta talmente improponibile (dove si prevedeva la pizza, ma fatta da pizzaioli delle associazioni) che persino l’Ascom ha bocciato.

Non sapendo quindi come salvare la brutta figura che stavano facendo, in commissione è stata approvata una soluzione transitoria, che rinvia al prossimo anno il problema. L’associazione dei commercianti e la Confesercenti, da parte loro, hanno approvato l’accordo con la promessa, fatta dai consiglieri di maggioranza e da Matteo Bracciali, di una riduzione della tariffa Tari per i ristoratori/pizzaioli nel periodo delle sagre. Chi pagherà la differenza del mancato gettito della tariffa sui rifiuti? Il problema, passa alla commissione bilancio.

Mi sono astenuto, in quanto ritengo che i problemi si affrontano risolvendoli e non rimandandoli. Sarò curioso di sentire il prossimo anno, cosa diranno quelli che oggi cantano vittoria.

Paolo Lepri, consigliere comunale MoVimento 5 Stelle Arezzo

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Quel “fattaccio” riservato del Consiglio comunale di Arezzo

Molti ricorderanno il Consiglio comunale dello scorso 28 aprile, quando durante una delle interrogazioni relative alla nomina del signor Alberto Lapenna nel Consiglio di Amministrazione di Nuove Acque S.p.A., il Presidente Mattesini ha interrotto la seduta pubblica, trasformandola in riservata, facendo allontanare dall’aula il pubblico presente e la stampa.

A seguito di ciò è stata convocata ieri la Commissione Controllo e Garanzia, per affrontare e chiarire il “fattaccio”.

In quanto membri della Commissione abbiamo approfondito nel merito la questione, evidenziando come non sia stato rispettato il Regolamento del Consiglio comunale, di cui all’art. 49 ed in particolare al comma 5, dove si fa riferimento ai criteri con i quali è possibile procedere ad una seduta di tipo riservato, mentre al comma 6 si stabiliscono le modalità con cui vi si può ricorrere.

Nel dibattito è emersa l’assenza di condizioni per le quali sarebbe stato possibile passare alla seduta riservata, in quanto la nomina di Lapenna, coordinatore pistoiese di Forza Italia, era già stata formalizzata, venendo meno ai presupposti di riservatezza. Non è stato inoltre rispettato il comma 6 poiché la seduta riservata deve essere deliberata dal Consiglio e svolgersi al termine degli argomenti legati alla seduta pubblica.

Questi sono i fatti, ma quello che è accaduto in Commissione è ancora più sconcertante.

Come membri di minoranza abbiamo stilato un documento per stigmatizzare l’accaduto, al fine di evitare che in futuro si possa ripetere un episodio simile. Il documento, formalmente legittimato anche dal Segretario Generale presente in Commissione, è stato votato favorevolmente dai soli membri di minoranza, raccogliendo il voto CONTRARIO dei restanti componenti di maggioranza. La loro scelta, nonostante sia stato accertato che la procedura adottata era viziata da irregolarità, ha legittimato la condotta tenuta durante la seduta consiliare oggetto della questione.

Vorremmo anche far notare che i verbali della seduta riservata è stato deciso che seguiranno l’iter di pubblica evidenza come nella normalità, a dimostrazione che non vi erano realmente i presupposti per ricorrere a tale procedura.

Siamo molto preoccupati dall’epilogo di questa vicenda e di come la maggioranza interpreti la democrazia.

 

Massimo Ricci e Paolo Lepri, Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

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