Mensa unica o servizi diffusi? Se non è zuppa è pan bagnato

Memoria corta? Ci pensiamo noi a rinfrescarla.

Ripercorriamo alcune date:

13 novembre 2018

“Addio vecchie mense scolastiche: ecco il centro di cottura unico ad Arezzo. Il progetto avanza”. Questo il titolo dell’articolo che proseguiva con questa dichiarazione dell’assessore Tanti: “Così come l’anno scorso – diceva l’assessore Lucia Tanti nel gennaio 2017 – abbiamo dovuto chiudere un punto di cottura in una scuola perché non era più in regola, forse dobbiamo pensare anche alle strutture che mettiamo a disposizione. Adesso sono tutte buone, ma in futuro potrebbero non essere più efficienti: la sicurezza è al primo posto. Anche quando c’è da fare una scelta come questa”.

15 marzo 2019

Dichiarazioni di Alessandro Casi (oggi assessore) ed Egiziano Andreani della Lega Nord.

“Centro unico di cottura:” ecco gli ‘ingredienti’ giusti per fare di Arezzo un modello”. Essi poi dichiaravano: “Non è dunque un cambiamento di chissà quale portata giungere a un centro di cottura unico, che farà peraltro salve tre o quattro cucine esistenti. È un modello che proponiamo perché dal nostro punto di vista porta a indubbi vantaggi.”

Gli articoli sono disponibili online per chiunque sia interessato a fare le proprie valutazioni.

Ma veniamo ai nostri giorni. Nella stampa locale è riportata l’affermazione dell’assessore Tanti che sostiene l’esatto contrario di quanto affermato due anni fa  e cioè che la soluzione migliore – per le mense – sono i servizi diffusi nel territorio.

Certo facendo un’affermazione e poi sostenere l’esatto contrario, ci si indovina per forza. Peccato che nel frattempo fosse nato un gruppo che aveva lottato contro il centro di cottura unico, il Comitato “Giù le mani dalle mense”. E’ sicuramente loro, molto del merito di questo cambio di rotta.

Inoltre crediamo fermamente che la politica debba valorizzare anche la qualità dei prodotti alimentari, a partire dalla filiera corta e da pasti che privilegino l’origine vegetale del prodotto, in nome della salute dei cittadini, senza tralasciare il fattore occupazionale che il centro di cottura unico avrebbe messo seriamente a repentaglio.

È innegabile che l’emergenza Covid ha modificato le nostre visioni e percezioni, ma il modello proposto dal Movimento 5 Stelle è a prova di pandemia: si chiama dialogo e coinvolgimento, perché le idee buone non hanno colore politico e, soprattutto, si evita di creare confusione tra i cittadini.

Movimento 5 Stelle

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Coingas: quel silenzio del Sindaco, di Macrì e dei soci di Estra che fa un gran rumore

Abbiamo ascoltato, increduli vista la gravità delle affermazioni sentite, l’intervista rilasciata al TGR da Sergio Staderini sulla vicenda Coingas/Estra che ha descritto quello che lui definisce il “sistema Arezzo” e che vede coinvolti il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il Presidente di Estra Francesco Macrì e l’assessore Alberto Merelli, esponenti di spicco della destra aretina.

Ad oggi nessuno dei tre accusati da Staderini ha replicato pubblicamente a quell’intervista o smentito le sue gravi affermazioni (nemmeno i loro legali). 

A noi non interessa la rilevanza penale di questi fatti (è compito della magistratura accertarla) ma ci aspettiamo dal Sindaco che spieghi pubblicamente e politicamente ai suoi cittadini quale è la sua versione dei fatti, ovvero se le consulenze pagate da Coingas allo Studio Olivetti-Rason sono servite anche per garantirgli maggiore attenzione mediatica da parte di un noto giornale nella corsa alla candidatura a governatore della Toscana a cui lui aspirava.

E poi veniamo a Macrì e l’ombra pesante che l’intervistato sembra voler gettare su di lui. L’intervento dei servizi segreti. L’incontro con Giuseppe Scopellitti, ex governatore della Calabria, conosciuto alle cronache giudiziarie e condannato con sentenza definitiva a 4 anni 7 mesi per il reato di falso in atto pubblico. 

A questo punto la domanda sorge spontanea: i soci di Estra hanno ascoltato l’intervista? Cosa ne pensano? 

I comuni del centro Italia vogliono verificare in assemblea se queste ombre gettate da Staderini sul loro Presidente, possono essere giusta causa per un’eventuale revoca o sospensione dell’incarico?

Oppure, in via cautelare in attesa dell’esito del processo, vogliono evitare di intervenire anche loro?

La politica non può rimanere in silenzio di fronte ad accuse così forti e precise,

fatte dall’ex presidente di Coingas, arrivando addirittura ad individuare il cosiddetto “sistema Arezzo”, e ancora non smentite da nessuno. 

Non c’entra nulla il garantismo o il giustizialismo. La politica deve parlare ed esprimersi pubblicamente sulle vicende che colpiscono gli Aretini, direttamente o indirettamente, e a maggior ragione i Sindaci soci di Estra devono subito attivarsi per valutare le decisioni da prendere in assemblea il prima possibile.

Movimento 5 Stelle

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Miracolo sulla via di Bruno Buozzi (in cinque mesi)

Stavolta non possiamo che complimentarci.

In soli cinque mesi la società Multiservizi è riuscita a passare da una potenziale perdita individuata dal bilancio previsionale (pubblicato il 21 ottobre 2020) ad un utile di alcune migliaia di euro come da bilancio, seppur provvisorio (pubblicato il 25 maggio 2021). 

Siamo contenti che le società partecipate dal Comune godano di “ottima” salute. Rimaniamo invece un pò perplessi sul come si sia raggiunto questo risultato.

Era doveroso quindi un approfondimento: sono cambiati alcuni parametri di valutazione come è scritto nella relazione. 

Poi sono stati riconosciuti dei veri e propri errori:

– Nella tabella è stato rettificato il numero totale degli addetti, che nell’atto di indirizzo era erroneamente riportato nel numero di 44, ma in realtà al 31.12.2016 erano presenti in servizio 26 lavoratori dipendenti, numero che nel corso degli anni successivi è variato per effetto di licenziamenti, nuove assunzioni e ricorso a personale in somministrazione.

– L’importo dei ricavi, preso a riferimento, non è corretto, essendo stato erroneamente indicato anche nel piano industriale (tav. XI pag. 125 riga 25) l’importo derivante dalla somma algebrica dei precedenti punti 22+23-24: l’importo corretto deriva dalla somma 22-23+24.

– Si ritiene, inoltre, che i valori previsti nel Piano Industriale 2013/2017 non siano ad oggi più attendibili in quanto:

  1. Il Piano Industriale prevedeva un aumento per ciascun anno del 2,5% nell’andamento dei ricavi dovuto all’aumento delle tariffe; in realtà la società sta ad oggi applicando le tariffe approvate dall’amministrazione comunale per il 2015 con G.C. 28 del 28/01/2015; inoltre è significativamente cambiato l’andamento del fatturato;

  2. Il piano degli investimenti previsto nel piano industriale non risponde alle esigenze attuali della società;

L’unico passaggio che ci rimane ostico capire è: se gli errori sono stati fatti nel previsionale 2020, chi ci assicura che il bilancio 2021 è invece da ritenersi corretto? Sulla base di cosa e di quali considerazioni?

Non che ci dispiaccia sapere di questo dissesto “risolto” così rapidamente. Ci auguriamo anzi che sia di buon auspicio per vedere la soluzione anche per altri problemi che affliggono la città.

Ci riferiamo per esempio alla installazione dei cassonetti cosiddetti “intelligenti”, ma che non funzionano correttamente, su tutto il territorio comunale; alla sistemazione dell’ex chiosco di campo di Marte; all’area ex Lebole; alla scuola media Cesalpino.

Sono passati dieci mesi dall’inizio del secondo mandato Ghinelli: amministrazione decisamente non pervenuta.

Movimento 5 Stelle

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