Lavoro, tutta colpa del RdC?

Sono di questi giorni le dichiarazioni del Ministro del Turismo, che lamenta una mancanza di almeno 3-400mila lavoratori, in particolare nel settore del turismo, a cui si aggiungono quelle del segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo, circa la mancanza di operai specializzati e di manodopera nel settore più specificatamente aretino, ovvero nel settore orafo.
 
Stiamo assistendo ad un dibattito veramente surreale.
 
Quali sono le motivazioni di tutto questo o per la maggior parte di questa situazione?
E’ un problema di Reddito di Cittadinanza che non invoglia i cittadini ad accettare un lavoro, preferendo continuare a percepire il RdC standosene seduti su un divano piuttosto che impegnarsi alla ricerca di un lavoro?
Siamo proprio sicuri che il Reddito di Cittadinanza sia il male assoluto del mondo del lavoro a livello nazionale e, quindi, anche locale?
Due anni di chiusure e restrizioni non hanno causato nulla?
Chi ha specializzazioni in qualsiasi campo, deve scegliere se stare in Italia con un salario da fame oppure cercarsi altrove un lavoro – e all’estero lo si trova – ben retribuito e con più soddisfazioni. Basta solcare le Alpi? Provare per credere.
 
Le pratiche attive del lavoro cosa hanno prodotto anche ad Arezzo se, come dice il segretario della Camera di Commercio di Arezzo, bisogna investire sulla formazione specializzata, sulle politiche attive del lavoro che in Italia e anche localmente sono carenti o del tutto sconosciute?
Chiediamoci, quindi, che tipo di lavoro si offre e soprattutto quanto si è disposti a remunerare un lavoratore o un operaio specializzato e la risposta è davvero scontata ma nello stesso tempo sorprendente.
 
Altro che Reddito di Cittadinanza.
 
Precarietà lavorativa, soprattutto nel settore del turismo, salari bassissimi, professionisti non remunerati per le loro prestazioni se non addirittura la richiesta di poter lavorare come volontari e senza compenso.
 
Sarebbe interessante avere un quadro reale con dati certi da parte della Camera di Commercio ma anche da parte dell’Amministrazione Comunale per capire davvero la reale situazione nel Comune di Arezzo su chi preferisce il divano e chi preferisce accettare, pur per pochi soldi, un lavoro.
A questo proposito chiediamo al Sindaco se anche ad Arezzo i PUC – Progetti utili alla collettività – sono stati attivati e con quali risultati. Con i PUC infatti, nessuno rimarrebbe sul divano e si potrebbero eseguire, tra le varie cose, molti lavori di manutenzione della città e del verde pubblico e arrestarne quindi anche il degrado.
 
Movimento 5 Stelle
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Nuove Acque, tira e molla: questo sistema chi o cosa favorisce?

Questo apparente sistema di “giustizia”, fatto di pesi e misure, a chi o a cosa serve?

È una domanda che riproponiamo ogni volta che l’argomento riguarda le nomine nelle società partecipate dal nostro Comune.

Sarebbe così anomalo sapere se ci sono più candidati meritevoli, conoscere quali sono i loro curricula, i loro piani e programmi per la gestione di beni pubblici?

Sarebbe altrettanto anomalo parlare di bilanci, progetti e proposte?

Ci siamo dimenticati del referendum sull’acqua pubblica, ancora ad oggi disatteso?

Nessuno si chiede quale ruolo possono svolgere le società partecipate in un’ottica di sviluppo sostenibile?

È sui temi che vogliamo valutare le persone. Competenza, valore, trasparenza: sono concetti così difficili da usare?

Lasciamo per ultimo la parte “migliore”, ossia le parole rilasciate alla stampa dal sindaco Ghinelli il 12 gennaio 2018 con riferimento a Nuove Acque: “Io ritengo che la governance del servizio vada cambiata attraverso l’ingresso di Estra che a questo punto va accelerato e reso efficace il prima possibile. A noi serve una multiutility toscana che veda i sindaci e i Comuni protagonisti di scelte essenziali”.

A distanza di 4 anni il sindaco dice tutto e il contrario di tutto, e sullo sfondo c’è l’ombra oppure il sole della multiutility regionale.

Purtroppo, disattendendo per l’ennesima volta al diritto dei cittadini di avere trasparenza e cambio di mentalità nelle nomine di responsabili di ruoli, anche rilevanti, apprendiamo che sembra ormai certa la riconferma dell’amministratore unico di Coingas che, per combinazione, è in quota alla lista civica del sindaco.

Che chiarimenti e/o giustificazioni può darci il “nostro” Sindaco?

Movimento 5 Stelle

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