Integrazione

  • Centro policulturale: riprendendo i dati forniti da Oxfam, la Casa delle Culture (di proprietà comunale) ha dato risposta alla richiesta di circa 40 mila cittadini italiani e stranieri in difficoltà e di oltre 35 mila accessi per la partecipazione alle diverse attività e corsi realizzati con il contributo di associazioni aretine. Tra i servizi offerti: insegnamento dell’italiano agli stranieri; sostegno per il rinnovo dei documenti di soggiorno; orientamento ai servizi in ambito socio-sanitario, educativo, normativo, extra scolastico; supporto per l‘inserimento lavorativo. Rivedere i motivi che hanno portato alla sua chiusura (trasferendone i servizi alla Fraternita dei Laici). Pur nell’ottica di dover considerare i costi, reputiamo altrettanto importante la funzione sociale del luogo medesimo, pertanto è doveroso impegnarsi a riconsiderarne la chiusura oppure, sulla scorta del convegno “Viva il Pionta”, fare di Villa Chianini (o altro immobile del Pionta inutilizzato) la nuova Casa delle Culture o anche la Casa delle Associazioni

  • Rivalorizzazione e potenziamento dei luoghi (piazze) idonei a favorire gli incontri, la libera interazione, la socializzazione e l’apprendimento

  • Promozione dell’insegnamento della Costituzione nelle scuole tramite gli studenti universitari di legge che abbiano superato l’esame di diritto costituzionale i quali avrebbero di conseguenza modo di praticare delle ore di tirocinio. I ragazzi sarebbero così, loro stessi, i migliori divulgatori di questi principi costituzionali

  • Allestimento di una Casa Museo i cui arredi dovrebbero essere degli oggetti simbolici delle varie culture che i cittadini appartenenti alle varie nazionalità dovrebbero dare in prestito o in dono alla casa stessa. Il visitatore così non solo approfondirebbe la conoscenza delle proprie tradizioni osservando un oggetto lasciato da un suo connazionale ma, contemporaneamente, apprenderebbe gli usi e i costumi degli altri. Sarebbero così gli oggetti in questo caso a narrare la propria storia all’altro. L’osservatore potrebbe notare che la funzionalità dei vari utensili, anche se forse in forme diverse, a seconda della cultura di appartenenza, hanno tutti lo stesso fine: quello di migliorare l’esistenza della vita, che è la preoccupazione costante di ogni essere umano

  • Adesione rete RE.A.DY ossia Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni che non comporterà alcuna spesa al Comune. Il fine è quello di favorire l’inclusione sociale di cittadini e cittadine LGBT e sviluppare azioni che contrastino le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere

  • Verifica e richiesta accesso ai fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana per la rete RE.A.DY con il coinvolgimento delle associazioni del territorio per organizzazione eventi e iniziative volte al contrasto delle discriminazioni

  • Semplificazione e velocizzazione iter burocratico per la concessione del patrocinio del Comune verso iniziative di inclusione sociale

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