Consiglio comunale 23 gennaio 2017: ecco i lavori del M5S aretino

Lunedì 23 gennaio ha avuto luogo il primo consiglio comunale dell’anno nuovo e siamo molto soddisfatti dei lavori da noi presentati, in special modo per l’approvazione di due nostri atti d’indirizzo che erano in attesa di essere valutati già da mesi: “TRATTAMENTI PER CONTRASTARE IL PROLIFICARE DELLE ZANZARE EFFETTUATI O ASSEGNATI DAL COMUNE” e “STOP AI MOZZICONI DI SIGARETTE”. Col primo chiedevamo che il Comune adottasse un programma di interventi a impatto zero per contrastare il prolificare delle zanzare mentre con il secondo volevamo combattere il triste e diffusissimo fenomeno dell’abbandono dei mozziconi di sigaretta tramite l’installazione nei luoghi ad alta frequentazione degli appositi raccoglitori nonché intensificando i controlli e sanzionando i trasgressori, come già previsto dalla legge cosiddetta Green Economy nr 221 del 28 dicembre 2015. L’idea di questo lavoro nasce durante le pulizie urbane collettive della nostra iniziativa “PuliAMO Arezzo” che ha toccato il parco Pertini, il Pionta, il parco Arno, Quarata, Campo di Marte, il Prato, zona Stazione, Pratacci: posti diversi ma tutti accomunati dagli stessi problemi.

Purtroppo il terzo atto di indirizzo circa la proposta di adesione al progetto DecoroUrbano.org non ha riscosso lo stesso successo ed è stato bocciato, probabilmente perché troppa trasparenza non è gradita a chi governa o ha governato in quanto può risultare un’arma a doppio taglio. Per noi invece resta uno strumento, anzi LO strumento ideale per combattere il degrado in città e coinvolgere i cittadini in questo processo portandoli ad essere attivi e partecipi.

 

Per quanto riguarda le interrogazioni, abbiamo chiesto all’assessore Nisini delucidazioni circa la lettera che il Comune ha inviato a decine di famiglie che abitano nelle case popolari invitando gli assegnatari alla compilazione di un modulo di adesione volontaria al programma di mobilità ed in special modo circa le intenzioni dell’Amministrazione di avvalersi di misure finalizzate a forme di coabitazione tra famiglie diverse. Infine abbiamo interrogato la giunta sull’eventuale proroga della concessione del servizio idrico a Nuove Acque alla quale è seguita una piccata risposta dell’assessore Sacchetti prontamente ribattuta dal nostro portavoce pentastellato Massimo Ricci nel minuto di soddisfazione.

Ecco di seguito tutti i files:

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I nostri portavoce Massimo e Paolo sui rincari del servizio idrico e le esternazioni piddine

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Non nascondiamo il fastidio nel leggere il comunicato stampa e nel vedere l’intervista rilasciata dal segretario provinciale del Pd Dindalini: ci è sembrata l’ennesima presa in giro. Sembrerebbe infatti che Dindalini si sia eretto a paladino e difensore dei diritti dei cittadini e delle imprese. Sì, perché il segretario “appoggia” chiaramente le critiche alla nuova tariffazione dell’acqua denunciata dal comitato acqua pubblica.

Dindalini però omette di informare che la nuova tariffazione, quella che porta a un aumento medio del 17% per tutte le utenze, sia pubbliche che private, sia domestiche che di imprese, è stata approvata dalla conferenza territoriale in data 4 dicembre 2015. Conferenza composta da 32 Comuni di cui quasi il 90% amministrati da sindaci del Partito democratico.

Possibile che il segretario provinciale del Pd non sapesse niente di cosa avevano approvato i “suoi” sindaci? Sembra paradossale immaginare che il segretario provinciale non dialoghi con loro su argomenti così importanti per l’economia delle famiglie, ma anche delle imprese aretine. Chiediamo al segretario Dindalini, di assumersi le responsabilità politiche di quanto approvato.

Altrimenti, se volesse, potrebbe chiedere sempre ai “suoi” sindaci di convocare urgentemente una nuova conferenza territoriale per proporre la sospensione delle tariffe. In quella sede potrebbero proporre un nuovo piano tariffario più equo che tenga conto del numero dei componenti il nucleo familiare.

Per concludere, la responsabilità non è dell’Autorità Idrica come erroneamente sostenuto dal segretario Dindalini, ma dei sindaci di destra e di sinistra, gruppo in cui quelli del Pd, è bene ribadirlo, sono la maggioranza.

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Assessore Sacchetti, per chi lavora?

MassimoPaoloNota di Paolo Lepri e Massimo Ricci (gruppo consiliare Movimento 5 Stelle)

Riteniamo molto ambiguo l’operato dell’assessore Sacchetti del Comune di Arezzo: dalle risposte che abbiamo ricevuto alle nostre interrogazioni sulla tariffazione della Tari e sui dividendi che si spartisce la società Nuove Acque Spa (che riteniamo inopportuni), non riusciamo a capire da che parte stia. Solleviamo grandi perplessità sul suo operato.

A un’interrogazione in cui chiedevamo al Comune di intervenire presso il Cda di Nuove Acque Spa, affinché cessasse la spartizione di dividendi in virtù del fatto che la società deve ancora restituire alle banche oltre 50 milioni di euro (scadenza 2020), l’assessore ci ha risposto facendo un copia-incolla di un testo di Nuove Acque Spa.

In pratica copia e incolla la risposta che il presidente della società aveva inviato al Sindaco di Cortona, a seguito di un’analoga interrogazione del consigliere pentastellato Scorcucchi. A differenza però del Sindaco di Cortona, l’assessore Sacchetti firma la risposta, come se fosse lui stesso l’autore del testo. Fatto che riteniamo di una gravità assoluta! Neppure un non addetto ai lavori  avrebbe commesso una simile leggerezza.

Inoltre l’assessore Sacchetti dimostra di riporre piena fiducia su quanto gli viene riferito dall’attuale stato maggiore di Nuove Acque e fa intendere di non voler procedere a ulteriori approfondimenti. Se ne deduce che non convocherà l’amministratore Valentini che è membro del CdA in rappresentanza del Comune di Arezzo per chiedergli di opporsi alla spartizione degli utili, fino all’estinzione dei debiti bancari. Abbiamo quindi il timore che nei prossimi anni le bollette dell’acqua subiranno ulteriori aumenti, a meno che Nuove Acque non chieda un ulteriore prestito bancario. Al riguardo aspettiamo la risposta scritta del Sindaco Ghinelli, dato che in campagna elettorale ha fatto dichiarazioni opposte a quanto riferito oggi dell’assessore (“dovete ringraziare che ci sia Nuove Acque!”).

Altra perla dell’assessore Sacchetti: non risponde a un’altra interrogazione relativa alla tassa sui rifiuti, in cui chiedevamo l’ammontare dei ricavi della vendita di energia rinnovabile, materie seconde, produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e se questi venissero portati in detrazione. Motivando la mancata risposta che i “dati si riferiscono a convenzioni tra ATS e società terze e che pertanto non coinvolgono direttamente questa amministrazione”. Rimandando a noi consiglieri del Movimento 5 Stelle di interessarsi presso l’Autorità di Ambito (richiesta di accesso che abbiamo prontamente presentato il 24/11/2015).

Quindi ci domandiamo: i cittadini aretini se pagano troppo la tassa sui rifiuti a chi si devono rivolgere se questo è un argomento che non coinvolge l’amministrazione?

Preferiamo sorvolare inoltre sulla risposta che dette ai cittadini di San Leo allorquando protestavano per la situazione Valli Zabban.

 Arezzo, 17 dicembre 2015

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Acqua pubblica: l’ufficio legale del Comune di Arezzo obbligato a fare chiarezza

approvato-nuove acqueApprovato all’ unanimità dal Consiglio Comunale di Arezzo l’atto d’indirizzo del MoVimento 5 stelle, che impegna l’amministrazione, a dare mandato al proprio ufficio legale di verificare se esistano i presupposti per aprire un contenzioso, con il soggetto privato, per l’eventuale illegittimo ingresso di Acea, nella compagine azionaria di Nuove Acque spa,  in violazione delle condizioni contrattuali. Nell’ipotesi che l’ingresso di Acea in Nuove Acque venga ritenuto violante delle condizioni contrattuali e di gara,  avere un parere se questo preveda la possibilità per l’Ente di ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico aretino senza costi a carico dei cittadini e se sussistano i presupposti per un eventuale risarcimento dei danni da parte dei soggetti privati

Il MoVimento 5 stelle è una delle poche forze presenti nel Consiglio Comunale che sul dovere di ripubblicizzare il servizio idrico non si arrende e, strenuamente, continua a lottare per dare seguito ai referendum, svolti ormai nel lontano 10 e 11 giugno 2011, i quali hanno inequivocabilmente sancito la volontà popolare, anche nella nostra città, con il successo schiacciante dei SI, superiore al 95%, per cui l’acqua debba essere gestita con modalità totalmente pubbliche e che su di essa non vi si possa fare profitto.

I fatti: Il 14 settembre 2009, Iride spa, altro socio privato presente in Nuove Acque spa,  cede ad Acea spa la propria partecipazione, senza l’autorizzazione scritta dei 37 comuni appartenenti all’AATO 4 come impongono i patti parasociali di Nuove Acque. A tal proposito è importante ricordare che Acea aveva partecipato alla gara di affidamento nel 1998 classificandosi ultima. E stato ipotizzato che così agendo Acea ritornerebbe surrettiziamente nel capitale sociale di Nuove Acque, fatto espressamente vietato  sostituendosi nella quota azionaria di un socio in uscita. Pertanto a nostro giudizio, ed a quello del Comitato Acqua Pubblica, questa variazione di compagine societaria varia significativamente la stessa consentendo ad un concorrente della gara originaria di rientrare nella gestione del servizio, cosa espressamente vietata dalla normativa.

Altro fatto singolare è che che il 19 settembre 2011 l’assemblea dei sindaci componenti l’AATO4 , con la delibera n°23,  decide di sottoporre la questione al Consiglio di Stato sezioni consultive, in quanto gli avvocati dell’ATO 4 avevano scritto, relazionando i sindaci, che le prestazioni che fino ad allora erano state svolte da IRIDE dovevano essere “messe a gara”, citando espressamente una sentenza del Consiglio di Stato (n.5814 del 28/9/2009). Aggiungevano anche che secondo la giurisprudenza,  la società Nuove Acque potrebbe trovarsi in una situazione di illegittimità giuridica, per la presenza nella sua compagine sociale di una impresa che non è stata selezionata mediante gara. Il 28 novembre 2011 però il colpo si scena: l’assemblea dei sindaci, componenti L’ATO 4, decide che non è  più necessario rivolgersi al Consiglio di Stato per avere un parere sulla questione del cambio dei soci nella compagine privata ma può essere sufficiente sottoporre la questione all’avv. Mario Pilade Chiti, lo stesso avvocato che insieme a all’avv. Sciumè, aveva difeso Suez davanti al Tar della Toscana. Pare evidente l’inopportunità di tale scelta, il conflitto d’interesse tra il giudicante e i giudicati, in definitiva la poca serenità di giudizio, diciamo così.

La nostra proposta nasce dalla constatazione che più volte  il Sindaco Fanfani e la giunta hanno già utilizzato l’ufficio legale comunale, attivandolo per verificare il quadro normativo, per pareri non strettamente legati all’Ente ma che ne riguardano comunque l’attività o sono nell’interesse della collettività, ed eventualmente intraprendere azioni legali, contro altri enti pubblici, ritenendo i cittadini aretini portatori di interesse specifico e quindi direttamente coinvolti. A titolo di esempio, ultimo in ordine cronologico, citiamo la controversia con l’Ente di Bonifica Val di Chiana.

Pertanto, dopo questa apprezzabile comune volontà, ci auspichiamo tempi rapidi per ricevere la relazione dagli uffici e nel caso positivo procedere in maniera determinata ad azioni consequenziali.

Questo l’atto d’indirizzo completo:

http://issuu.com/danielefarsetti/docs/atto_indirizzo_acqua_pubblica?e=9229817/7200960

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Bianchi (M5S): “Io, querelato da Paolo Ricci, attendo ancora il verbale di Nuove Acque”

Conferenza stampa del capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Lucio Bianchi “”su una situazione che ha dell’’incredibile. Come pubblico ufficiale ho chiesto reiterate volte copia di un verbale di Nuove Acque coperto di omissis come fosse un segreto di stato e per altrettante mi è stato negato l’’accesso con risposte pervenute sempre oltre i 30 giorni di legge e che mai hanno toccato il merito della questione, nella totale evasività, se non sarcasmo.

Il primo accesso è stato richiesto a maggio 2013, un secondo a luglio, quindi ho portato la cosa in Consiglio Comunale perché sentenze del Tar certificano che i consiglieri comunali hanno il diritto di avere copia dei verbali dei CDA delle società controllate dai Comuni. Ho chiesto al Sindaco di intercedere per me con l’’interrogazione consiliare, il Sindaco ha provato a chiedere un accesso agli atti e anche a lui è stato risposto picche con motivazioni ancora non puntuali, citando perfino l’’articolo 2422 del codice civile con un autentico autogol perché per noi il 2422 rafforza addirittura il nostro diritto piuttosto che escluderlo.

Tutto questo ha causato certamente ira e frustrazione, io mi sento una persona onesta che non prende in giro nessuno per carattere. Ovviamente non voglio essere preso in giro. A questo punto ho scritto un articolo dove mi sono domandato se il dottor Paolo Ricci, all’’epoca a Nuove Acque, dottore lo fosse davvero visto che le sue risposte evasive e sarcastiche venivano a fronte di domande scritte in un italiano chiarissimo. Insomma mi sono chiesto se avesse capito. A seguito di questo articolo Paolo Ricci ha esposto querela nei miei confronti per diffamazione. Subito è cominciato un iter giudiziario, poi si dice che la giustizia è lenta, non pare in certi casi. A ottobre c’’è stata la prima udienza e il 29 gennaio ci doveva essere la seconda. È stata rinviata perché noi come teste abbiamo chiamato il Sindaco che per quel giorno ha un impegno.

La situazione verificatasi è anomala: io da cittadino attivo difendo il diritto di ciascuno di accesso agli atti e difendo i cittadini che mi hanno votato che vogliono essere informati anche dell’’andamento di queste società e il diritto dei cittadini che hanno votato al referendum che toglie a società come Nuove Acque il diritto alla remunerazione del capitale investito. Per questa mia attività, devo sopportare una spada di Damocle giudiziaria frutto dell’’estrapolazione strumentale di una parola da un articolo complesso. Spero che la vicenda si concluda nel migliore dei modi: per me il modo migliore sarebbe l’’accesso al verbale, magari consegnatomi dal rappresentante del Comune, Enrico Valentini”“.

Piena solidarietà da parte del collega del Movimento 5 Stelle Daniele Farsetti “”a nome di tutto il movimento e dei cittadini che lo compongono e lo sostengono: da questa storia Lucio esce a testa alta e rafforzato perché ha preteso un diritto di tutti e questo nel 2014, pare incredibile, non è scontato””.

 

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